Il Comitato Cittadino Aeroporto di Crotone ha convocato questa mattina una conferenza stampa in merito alla situazione dello scalo di località Sant'Anna. Il gruppo contesta le azioni intraprese dai sindaci del territorio con Regione e Sacal, che vede l'aiuto economico da parte delle istituzioni locali alla società di gestione dell'aeroporto, un piano strategico di marketing che si basa sul piano industriale. «Non sappiamo, a oggi, quanto Sacal voglia investire su Crotone – ha dichiarato in conferenza Giuseppe Martino – per cui, come si fa a credere a quella stessa società che un anno fa ci prometteva la Fly Servus?». La Fly Servus è quella compagnia aerea austriaca che avrebbe dovuto servire il Sant'Anna, ma nei primi giorni del 2018 ha annullato tutti i voli poichè ci sarebbero state pochissime prenotazioni dei voli che sarebbero dovuti partire l'8 gennaio; in tutto questo, non si è mai capito cosa ci fosse realmente dietro questa compagnia.

 

Secondo il protocollo d'intesa stipulato lo scorso 17 ottobre tra la Regione, la Sacal e i Comuni - Crotone, Cirò, Cirò Marina, Isola Capo Rizzuto, Cutro, Strongoli, Crucoli e Melissa - la cifra che si andrebbe a investire nel piano triennale per lo sviluppo della costa jonica crotonese, curato dalla stessa società di gestione dello scalo, sarebbe di 3 milioni e mezzo. Questo, al Comitato, non andrebbe giù, in virtù anche dell'unico volo per Bergamo. «Noi stiamo pagando un vincolo triennale per due voli (Bergamo e Bologna, con quest'ultimo che dovrebbe partire nei prossimi mesi n.d.r.) – continua Martino – cioè il nulla, rapportato anche al deserto infrastrutturale che abbiamo. E' strano che il territorio più penalizzato debba pagare per avere un servizio sulla mobilità: questo è ciò che ci fa rabbia. Come anche i sindaci che hanno accolto questo accordo, senza battere i pugni sui tavoli istituzionali».