«A Crotone c’è una gestione precaria ed è voluta perché l’aeroporto deve essere chiuso. Noi ormai l’abbiamo capito che la missione della Sacal è questa, chiudere lo scalo o destinarlo ad altro: hub vaccinale o trasformarlo in un centro commerciale. Di certo non c’è l’obiettivo di far decollare Crotone». È durissima la presa di posizione del Comitato cittadino aeroporto Crotone contro il piano industriale presentato nei giorni scorsi dal gestore unico del sistema aeroportuale calabrese. Secondo il presidente Giuseppe Martino, che da tempo segnala disservizi e disagi nell’infrastruttura, le ragioni del disinteresse della Sacal sono ben chiare: «Un aeroporto troppo vicino a quello di Lamezia Terme è un problema per i finanziamenti che si devono chiedere per lo scalo lametino».

Investimenti insufficienti

Per il comitato, poi, gli investimenti previsti nel piano industriale per l’aeroporto di Crotone – come aveva sottolineato anche l’assessore comunale alla Mobilità, Ilario Sorgiovanni - sono insufficienti per rilanciare davvero lo scalo: «23 milioni sembrano tanti ma non sono nulla, perché la Sacal non vuole farci nulla se non aumentare l’area commerciale. Ma che senso ha, se non siamo capaci di attrarre nuove compagnie e nuovi vettori?». Secondo Martino, la «Sacal non ha interesse a far volare i cittadini crotonesi, avendo come unico interesse quello di ottenere finanziamenti e li sta ottenendo anche se poi a Crotone non arriva nulla o solo le briciole».

Ridistribuire i voli

«Nei giorni scorsi– aggiunge -, all’aeroporto di Lamezia Terme c’è stato il caos. Noi un anno e mezzo fa avevamo chiesto di ridistribuire il traffico passeggeri perché non ha senso che sia concentrato solo su Lamezia. È poi assurdo che Sacal affermi che l’aeroporto di Crotone sia a vocazione turistica: perché, allora, i charter che riempiono i villaggi della costa jonica non operano su Crotone?».

L’idea della task force

A giugno, il comitato aveva chiamato a raccolta i sindaci per costituire una task force, capace di incidere sulle scelte del gestore unico, ma ad oggi non ci sono stati sviluppi: «Purtroppo i sindaci sono presi dai problemi quotidiani dei loro comuni e il problema trasporti non lo vivono. Però i paesi si stanno spopolando e senza mezzi di trasporto non si ripopolano, neppure d’estate. Lo stiamo vivendo nell’entroterra crotonese dove paesi come Cutro, Mesoraca e Petilia Policastro erano deserti d’inverno e sono deserti pure ora, nonostante la stagione estiva».