Il sistema aeroportuale calabrese rischia seriamente, nei prossimi anni, di andare in tilt e sembra che di questo i rappresentanti istituzionali, Governatore Oliverio in primis, non vogliano rendersene conto”. È quanto affermato in una nota da Paola Turtoro, portavoce regionale Azione Identitaria Calabria.


“Il motivo di tutto ciò affonda le sue radici nell’infelice idea di affidare a Sacal la gestione unitaria dei tre aeroporti calabresi (due dei quali, Reggio e Crotone, gestiti da società fallite) attraverso l’aggiudicazione di un bando che il Tar annullò rilevando profili irregolari che violavano il principio di concorrenza dopo il ricorso presentato dalla società Sagas,ricorso inspiegabilmente ritirato dalla stessa”.


E’ notizia di queste ore – continua - che l’aeroporto di Crotone riaprirà e questa dovrebbe rappresentare una buona notizia però io l’accoglierei con ponderato entusiasmo dal momento che vedo anche nel riavvio dell’attività aeroportuale dello scalo crotonese la stessa approssimazione constatata in passato sotto la presidenza del governatore Scopelliti, quando, con soluzioni tampone che duravano un lasso di tempo da 6 a 12 mesi, si finanziavano le compagnie aeree negli scali di Crotone e di Reggio Calabria con il risultato che poi tutti abbiamo potuto verificare per le rispettive società di gestione.


La cosa ancora più grave oggi è che questo si avvia senza aver preso visione di un Piano industriale e, di conseguenza, con la sola garanzia del presidente Oliverio e con una società di gestione come la Sacal che, da un punto di vista economico, sembra non godere di ottima salute, come si evince dal Bilancio in perdita dell’ultimo anno e con molta probabilità anche del prossimo.


Una situazione, dunque, di incertezza totale per il futuro e per la quale si fa fatica ad essere ottimisti soprattutto se si pensa che tali perdite vanno a stridere con il volume di traffico passeggeri che da anni nell’aeroporto di Lamezia Terme si aggira intorno ai 2,5 milioni.
Noi di Azione Identitaria delle parole e delle rassicurazioni del governatore Oliverio non ci fidiamo, soprattutto per quello che periodicamente dichiara a proposito della questione aeroporti: un giorno parla di rilancio di Lamezia Terme quale unico aeroporto strategico nazionale in Calabria e poi parla della necessità di costruirne uno grande ed importante nell’area della sibaritide.


In questa prospettiva di assoluta incertezza e di serio rischio di tenuta per il futuro aeroportuale di tutta la regione mi auguro che possa far luce la commissione d’accesso insediata in Sacal dallo scorso giugno proprio per verificare, oltre alle eventuali infiltrazioni mafiose, anche atti ed assetti societari soprattutto nell’ottica delle inchieste delle Procure di Lamezia Terme e Catanzaro.


Lo scetticismo sulla gestione unica dei tre scali nasce principalmente dal fatto che fu decisa e fortemente voluta dalla presidenza Colosimo, travolta poi dall’inchiesta Eumenidi,e soprattutto valutata negativamente dai giudici amministrativi calabresi annullando quel bando Enac nello scorso gennaio.


E’di precipua importanza, dunque – conclude - fare luce ora su tutto il sistema aeroportuale calabrese in quanto stanno per essere assunte decisioni importanti che potrebbero avere un peso notevole nel futuro, un futuro pieno di incertezze e di dubbi che riparte da un unico dato certo: il bilancio in rosso di una società, travolta da inchieste giudiziarie e che è chiamata a gestire tre aeroporti,tutto il resto sono solo opinioni”.