Richiamare in servizio nei tre scali tutti gli stagionali superando l’accordo dei 45 assunti al 75 per cento. E, ancora, pagare le mensilità arretrate ai lavoratori a tempo indeterminato e non proseguire in toto nella cassa integrazione, ma individuando i settori nei quali questa si rende necessaria. Sono alcune delle rivendicazioni della Filt Cgil Calabria che oggi a Lamezia Terme ha tenuto una conferenza stampa sui tanti e irrisolti problemi della Sacal.


La crisi del comparto aereo legata al blocco dei trasporti per la pandemia ha stretto in una morsa il già fragile equilibrio economico della società aeroportuale che gestisce gli scali di Lamezia, Reggio e Crotone, ma la liquidità data dalla Regione Calabria e la ripresa dei voli consentirebbe di potere tutelare i lavoratori. I rapporti con la Sacal si sarebbero però sfilacciati. «L’azienda non è in grado di mantenere relazioni sindacali in modo serio» ha affermato il segretario generale Filt Cisl Calabria Nino Costantino il quale ha accusato la società di avere prima inserito nel contratto di lavoro la rinuncia alle ferie e di averla poi tolta sotto pressione dei sindacati salvo negare la concessione delle ferie una volta richieste.


Il prossimo incontro de visu tra sigle e Sacal sarà il 21 luglio nella sede di Confindustria e non si prospetta un confronto facile. La Filt Cgil ha le idee chiare e non ha intenzione, è stato ribadito, di firmare accordi diversi da quelli proposti. «Ricordiamo che i lavoratori non ricevono la cassa integrazione da aprile e che si stanno accumulando ritardi e disagi per la mancanza di personale» hanno ribadito. Ma la sigla punta anche a vedere il piano industriale che la Sacal sostiene sia stato approvato e ad ampliare le quote pubbliche inserendo nel cda anche altre amministrazioni locali affinché lo scalo venga percepito sempre più come “calabrese”. Per quanto riguarda poi l’aerostazione il sindacato vuole tornare all’idea originale, il famoso progetto da 51 milioni di euro rimasto fermo fino al punto da portare l’Unione Europea a ritirare il finanziamento già approvato.


Per il segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato bisogna però anche lavorare sull’autorevolezza e la credibilità dello scalo internazionale di Lamezia Terme. Un obiettivo che si potrebbe avvicinare interagendo con il vettore merci del porto di Gioia Tauro, è stato detto, e inserendo sempre più amministratori locali nel cda andando a rafforzare la dimensione pubblica dell’aeroporto. Enzo Scalese, segretario Cgil Area Vasta Catanzaro, Crotone e Vibo, propone invece «una conferenza dei servizi con la Regione» che alla luce dell’importanza dei tre scali nel quadro regionale dei trasporti spinga per fare luce su diversi aspetti.