VIDEO | La rivista Rare Fruit Review approfondisce la sperimentazione lanciata più di 20 anni da Francesco Mangano che attraverso una sua originale tecnica d’innesto riesce a realizzare orti verticali
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Mai come in questo momento, vista la crisi idrica galoppante a livello mondiale la sperimentazione dell’orto sull’albero può tornare utile. Di questo è oggi più di ieri convinto il taurianovese Francesco Mangano – inventore più di 20 anni dell’innovativa coltivazione di ortaggi – che, mentre prosegue in tutta la regione con la presentazione del suo libro Vademecum, ha risposto alle domande della rivista australiana Rare Fruit Review. Anche nella Terra dei canguri sono quindi interessati a capirne di più sugli innesti che tante soddisfazioni continuano a portare al pensionato di Taurianova, che cura il suo orto – diviso tra il guardino di casa e un piccolo appezzamento di terra – non solo per il fabbisogno della sua famiglia.
«Non a caso – spiega Mangano – all’interno del mio libro ho voluto apporre una bustina contenente i semi del mio albero, proprio perché voglio che il numero più alto di persone provino e sono felice quando le loro sperimentazioni riescono meglio delle mie». Gli ingredienti di una formula che torna utile di questi tempi continuano ad essere il mancato uso di pesticidi, poiché gli alberi hanno una aereazione sufficiente ad evitare malattie funginee, ma anche il pochissimo impiego di acqua di cui gli ortaggi hanno bisogno, crescendo su alberi che hanno radici profonde. Nell’orto di Mangano, specializzato sulla produzione di melenzane e pomodori, si vedono anche zucche che penzolano dagli alberi «ma – assicura con ironia l’ex calzolaio – in questo caso è tutto spontaneo, non c’è alcuna sperimentazione». Mangano, infine, ha detto che per il momento sta producendo su 10 alberi di questo tipo, che ha dovuto abbassare di altezza proprio per poterli curare meglio.