Al centro dell’incontro “Olivicoltura, biodiversità e climate change” la multifunzionalità dell’oro verde, il suo valore in vari campi e l'importanza di preservarlo
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Tematiche di estrema attualità per l'agricoltura sono state affrontate nel convegno "Olivicoltura, biodiversità e climate change" svoltosi nella sala conferenze dell’Istituto Einaudi-Alvaro di Palmi. All'interno dell'evento è stato presentato l’olio extravergine di oliva “Regina Elena” realizzato dalla storica azienda agraria scolastica dell’Istituto Tecnico Agrario, istituita insieme alla scuola nel 1912. È stata rimarcata la multifunzionalità dell’olivo, il suo valore in vari campi e l'importanza di preservarlo. È stata, altresì, una delle molteplici attività che si affiancano a quella didattica con l'obiettivo di tessere i contatti tra scuola, aziende e territorio.
Molto soddisfatto del progetto Giuseppe Eburnea, dirigente scolastico dell’Einaudi-Alvaro, il quale ha spiegato che «dopo qualche anno di pausa riprendiamo la produzione dell'olio Evo secondo le più moderne tecniche, con spremitura a freddo e uso di energia solare. Ciò rappresenta un importante laboratorio per i ragazzi, che imparano il lavoro e come una moderna agricoltura rispettosa dell'ambiente possa portare un prodotto di qualità e sostenibile nei nuovi circuiti del mercato».
La presentazione dell’olio extravergine di oliva "Regina Elena" e la tematica “Olivicoltura di qualità e biodiversità con il cambiamento climatico" sono stati affidati alla qualificata disamina di Rosario Previtera, agronomo ed EU Climate Pact Ambassador, nonché direttore dell'azienda agraria e didattica "Regina Elena". «Con il convegno odierno affrontiamo tematiche attualissime sul cambiamento climatico e come affrontarlo – ha spiegato l’esperto -. È importante per i nostri studenti, che sono gli imprenditori del futuro, riuscire a capire e operare secondo i criteri green dell'agricoltura sostenibile. La presenza di vari enti, oggi, fa sì che la scuola possa entrare nel circuito dello sviluppo e dell'innovazione tecnica sperimentale».
Fare squadra, rete, stare insieme per il successo del territorio, sono le necessità che ha voluto evidenziare Giuseppe Ariobazzani presidente dell'accademia delle imprese europea: «Grazie al protocollo che abbiamo sottoscritto con l'istituto agrario siamo qui per presentare il marchio Pit (Prodotto identitario territoriale) di tracciabilità delle materie prime, che abbiamo con orgoglio donato all'istituto e ai ragazzi per l'impegno e il lavoro svolto».
Il presidente regionale dei dottori agronomi e dottori forestali, Antonino Sgrò, ha messo in risalto l’importanza della giornata che «rappresenta il futuro per i ragazzi, i quali devono avere competenze per anticipare i cambiamenti». Ha sottolineato, altresì, il valore aggiunto della biodiversità molto sviluppata in Calabria, Terra dalle molteplici potenzialità da cogliere e promuovere.
Il tema "Rintracciabilità di prodotto e marketing con il progetto PIT" è stato discusso da Stefania Crucitti, tecnologo alimentare dell’Accademia delle imprese europea. In rappresentanza della città metropolitana di Reggio Calabria il consigliere Giuseppe Marino, che ha fornito un messaggio di speranza, rimarcando la rilevanza di investire su se stessi. Il consigliere ha garantito il sostegno dell’Ente «a percorsi positivi produttivi, come questo, capaci di valorizzazione il territorio». Infine, si è proceduto all’assaggio guidato dell’olio e la distribuzione della bottiglia con in omaggio una copia dell’opera riportata in etichetta. È stata espressa la volontà di procedere con altre produzioni, come funghi, miele e piccoli frutti.