Tra le 200 mete italiane da scoprire nell’estate del coronavirus, tanti i suggerimenti riferiti a quelle calabresi. Borghi antichi, percorsi naturalistici e riserve naturali tra i luoghi più gettonati
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Sarà un’estate anomala quella che ci aspetta. Una stagione in cui, per tanti motivi, non ultimi quelli economici, sarà più difficile spostarsi e viaggiare. Si potrà certo, ma innanzitutto adottando tutte le misure atte a contenere l’emergenza coronavirus. Misure limitanti rispetto al tipico senso di libertà che accompagna da sempre l’idea di viaggio, ma necessarie: prime fra tutte il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine.
Più o meno al bando anche le mete straniere. Ed è per questo che probabilmente quest’anno gli italiani opteranno per un turismo di prossimità. «La vacanza della porta accanto» la definisce il Touring club, quella che ti porta in mete dietro l’angolo, in posti da visitare che si trovano a poche decine di chilometri da casa. Partendo da qua proprio Touring club insieme a Legambiente ha selezionato mete di viaggio tutte italiane, «a due passi da casa».
Sono 200 i siti e i percorsi proposti dalle due associazioni in tutte le regioni d’Italia, spaziando dal mare alla montagna, dai borghi ai paesaggi mozzafiato. Tutte mete a prova di Covid, da godersi cioè nel pieno rispetto delle prescrizioni sanitarie. E il capitolo dedicato alla Calabria è ricco di alternative.
La montagna e i borghi
In cima alla lista i tre parchi nazionali della Calabria: Pollino, Sila e Aspromonte. Tre massicci che insieme alle Serre formano la parte finale dell’Appennino nella punta della penisola italiana. Luoghi da vivere e respirare, tra passeggiate e relax.
E ancora i borghi certificati dal Touring con la Bandiera arancione per l’offerta di eccellenza e l’accoglienza di qualità. Civita, Morano Calabro e Oriolo per la provincia di Cosenza, Taverna per quella di Catanzaro e Bova e Gerace per la provincia di Reggio Calabria.
Il sentiero Bellavista
Un’escursione che richiede circa mezza giornata di tempo e che permette di godere di panorami mozzafiato sull’Appennino paolano. Tra gli scorci che sarà possibile intravedere: la valle del fiume Crati, la cima del monte Cocuzzo e addirittura il mar Tirreno. Il percorso di trekking ha inizio a 1000 metri di altitudine a Passo Crocetta e passando per la faggeta di Monte Luta, raggiunge Serra Crociata.
Nel paese di Dounnu Pantu
Nasce ad Aprigliano, paesino della pre-Sila, che ha dato i natali al poeta dialettale Dounnu Pantu, un percorso per scoprire a passo lento un patrimonio artistico, culturale, religioso ed enogastronomico di origini secolari. Ci si imbatterà nel ponte di costruzione romana lungo il fiume Crati, nei resti di un antico tracciato romano oggi nascosto tra la vegetazione ma che secoli fa attraversava l’altopiano della Sila fungendo da arteria tra la costa tirrenica e quella ionica.
Il cammino Basiliano
Sentiero di circa 70 km che collega la Sila grande alla Sila piccola, che permette di ripercorrere secoli di storia attraversando boschi e fiumare. Si parte dall’Abbazia florense di San Giovanni in Fiore, nel Cosentino, e si giunge fino a Sersale, in provincia di Catanzaro. È solo un tratto del più grande itinerario del Cammino Basiliano, composto da 44 cammini e quasi mille chilometri lungo tutta la dorsale dell’appennino calabrese.
La via dei laghi silani
Un itinerario di circa 60 km che collega i quattro laghi silani di Cecita, Arvo, Ampollino e Ariamacina. Da percorrere a piedi o in bici, consente di attraversare boschi e villaggi che mantengono viva la memoria contadina. Toccate anche le più mondane località turistiche di Camigliatello, Lorica e Trepidò.
La Riserva naturale Valli Cupe
650 ettari nel Catanzarese, tra i comuni di Sersale e Zagarise, che costituiscono la Riserva naturale regionale Valli Cupe. Definita “il segreto meglio custodito d’Europa”, è un’area poco conosciuta e che sicuramente affascinerà i più avventurosi: un percorso tra gole e dirupi a strapiombo, ruscelli e cascate.
La via delle fiumare in Aspromonte
Un viaggio all’interno del Parco nazionale dell’Aspromonte, facendo trekking lungo fiumare e torrenti. Ciottolosi e asciutti d’estate, non mancano posti più nascosti in cui fare il bagno in acque limpide. Non solo natura, ma anche archeologia e storia. Da non perdere, ad esempio, il MuSaBa, parco-museo all’aperto con sculture e pitture degli artisti Nik Spatari e Hiske Maas, che si sviluppa attorno ai resti di un complesso monastico del X secolo nel territorio di Mammola.