VIDEO | Trend positivo negli atenei di Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza che confermano così la qualità dell'offerta formativa
Tutti gli articoli di Cultura
PHOTO
Sono in leggera crescita i numeri delle università calabresi. A dirlo sono gli stessi rettori dell'Unical di Cosenza, Magna Graecia di Catanzaro e Mediterranea di Reggio Calabriache registrano, per l'anno accademico 2018-2019, un lieve incremento nelle preimmatricolazioni, come spiega il rettore cosentino Gino Mirocle Crisci: «gli ultimi dati ci portano a un leggerissimo incremento, siamo al 2-3% in più. E' un dato che ci sta bene anche perché siamo perfettamente coscienti che c'è un enorme tentativo di sottrarci giovani studenti da parte delle università del nord e soprattutto dalle università telematiche». Di lieve incremento parla anche il rettore catanzarese Giovanbattista De Sarro: «attualmente siamo intorno ai 3000 nuovi immatricolati. Ancora c'è la possibilità di iscriversi, i dati definitivi li avremo tra la fine ottobre e primi di novembre». Il trend positivo si conferma anche a Reggio Calabria dove, secondo il rettore Pasquale Catanoso il merito è anche di qualche corso di laurea nuovo che sta avendo un ottimo risconto: «da poco abbiamo attivato il corso di scienze della formazione per il quale sono pervenute 373 domande».
Formare figure professionali
Numeri incoraggianti dunque mentre l'obiettivo degli atenei calabresi resta quello di formare, attraverso determinati corsi di laurea, figure professionali in grado di inserirsi subito nel mondo del lavoro: «ci sono dei corsi che rispetto ad altri zoppicano un po' - prosegue il rettore dell'Unical - come quello di scienze, quelli classici, e non riusciamo a capire perché gli studenti facciano stentatamente questa scelta sapendo che alla fine di questi corsi il lavoro è sicuro. Io invito ad andare a consultare i dati Almalaurea, dai quali si può notare chiaramente quali sono i corsi di laurea che garantiscono un lavoro». In generale il trend è comunque crescente con uno sviluppo armonico del sistema universitario calabrese che comprende tre atenei statali e uno privato. «La crescita del sistema è favorita da una grande collaborazione tra atenei - tiene a sottolineare il rettore reggino Pasquale Catanoso - l'offerta formativa è articolata in maniera tale che lo studente calabrese possa scegliere tra le tre sedi cosa studiare. La scelta di molti studenti di lasciare la Calabria non dipende dalla qualità delle nostre università ma dall'ecosistema complessivo. Le condizioni della nostra regione non sono di serenità assoluta ma il sistema universitario calabrese, sotto il profilo qualitativo, è alla pari rispetto al sistema universitario nazionale, anzi registriamo anche alcuni punti di eccellenza».