Manca meno di un mese alle elezioni in cui i calabresi saranno chiamati a scegliere il nuovo presidente della Regione Calabria e il rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone, chiama in causa gli aspiranti alla poltrona affinché rendano noti i loro programmi in tema di sostegno al sistema pubblico universitario calabrese. Leone, in qualità di presidente del Senato accademico, si farà promotore di un incontro pubblico, all’Università della Calabria, tra i candidati alla carica di presidente della Regione Calabria e i rettori delle università calabresi in cui far emergere gli impegni e le soluzioni proposte per i problemi degli atenei. La mozione è stata approvata ieri dall'organo universitario, a valle della discussione sul bilancio previsionale per l’anno 2020.

 

In particolare, il Senato accademico chiede ai candidati un preciso impegno per promulgare, nel primo semestre di attività, una legge regionale per l’Università e il diritto allo studio, che supporti gli atenei dando possibilità di programmare e pianificare le proprie azioni al fine di sostenere i fondi per il diritto allo studio, tali da garantire risorse per coprire tutti gli studenti idonei, e borse di dottorato e assegni di ricerca, in misura almeno pari alla media dell'ultimo triennio.

«Le politiche stanno penalizzando gli atenei del Sud»

«Non sfugge come negli ultimi anni - spiega il rettore - le politiche ministeriali stiano penalizzando quegli atenei che, essendo collocati in aree economicamente svantaggiate, non riescono sopperire alla diminuzione del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) con entrate aggiuntive, di aziende ed enti locali. Il risultato è una emorragia di intelligenze, sia studenti sia giovani ricercatori, che sta togliendo linfa vitale agli atenei meridionali, delle aree interne o, comunque, delle aree a ritardo di sviluppo. Il Ffo dell’Università della Calabria ha subito negli ultimi cinque anni una drastica riduzione, dell’ordine di un milione di euro per anno. Contemporaneamente, il contributo ministeriale relativo alla “no tax area” si è rivelato del tutto insufficiente a compensare il mancato gettito dovuto all’esenzione della popolazione studentesca con reddito Isee inferiore a 13.000 euro. E sarebbe, inoltre, impossibile e ingiusto - in Calabria - pensare di compensare questi mancati proventi agendo sulla tassazione della rimanente popolazione studentesca».

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«Basti pensare - continua il rettore - che la copertura di tutte le borse per gli studenti bisognosi e meritevoli incide annualmente sul bilancio per quasi 22 milioni di euro. Una cifra consistente, che diventa spaventosa confrontandola con il contributo di 12 milioni di euro erogato dal ministero all’Università della Calabria a supporto di questo specifico intervento. Questo è il principale problema, legato alla garanzia del diritto allo studio, che deve affrontare l’Università della Calabria e, similmente ad essa, tutti gli atenei calabresi. In questo scenario, abbiamo fatto fronte comune e stiamo resistendo con forza a difesa dei diritti degli studenti, praticando politiche di austerità nei bilanci e di contrazione delle spese per il personale».

 

«Ma questi sforzi - conclude Leone - non potranno crescere ancora per molto, per oggettivi limiti strutturali dei bilanci degli atenei che, in questa prospettiva, non potranno più farcela da soli. È quanto mai urgente che l’intero sistema regionale si impegni per affrontare questo problema non più rimandabile, riconoscendo il prezioso ruolo che gli atenei rivestono nel promuovere lo sviluppo culturale ed economico della Calabria. Sviluppo che passa oggi anche da queste importanti iniziative, ed i luoghi ove ciò può avvenire sono principalmente le istituzioni universitarie calabresi e le istituzioni locali, Regione Calabria in testa, chiamate ad un impegno serio per il futuro di questa terra».