155 chilometri di vergogna, di blocchi di cemento e filo spinato, venuti giù la sera del 9 novembre 1989 sotto i colpi di quella rivoluzione pacifica e democratica, innescata qualche tempo prima, dall’arrivo ai vertici dell’Unione Sovietica di Mikhail Gorbaciov. Trent’anni dopo la caduta del Muro di Berlino anche all’Università della Calabria, con un focus organizzato dal Centro Editoriale e Librario, guidato da Francesco Kostner, direttore di Stringhe, la rivista scientifica dell’ateneo, si discute di quello straordinario evento, con il contributo di docenti di storia, sociologia e scienze politiche, soprattutto per spiegare ai giovani le dinamiche che hanno portato alla costruzione della barriera ribattezzata striscia della morte, rimasta in piedi per oltre 28 anni.

Dibattito studenti e docenti

L’iniziativa ha registrato la partecipazione, tra gli altri, di Vincenzo Antonino Bova, docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Guerino D’Ignazio, docente di Diritto Pubblico Comparato e Francesco Raniolo, docente di Scienza Politica. Oltre a quella delle docenti di storia contemporanea Katia Massara e Antonella Salomoni che abbiamo intervistato.