Il presidente di Confcommercio e Camera di commercio di Cosenza ha ottenuto il prestigioso riconoscimento
Tutti gli articoli di Cultura
PHOTO
Era visibilmente emozionato Klaus Algieri mentre seduto fra i velluti dell'aula magna "B. Andreatta" dell'Unical ascoltava la laudatio di Franco Rubino, coordinatore del corso di laurea in Economia Aziendale e management. L'occasione era la consegna della laurea Honoris Causa sulla materia da parte dell'ateneo di Arcavacata. E chissà se si è emozionato più l'altro giorno o quando ha conseguito la sua prima laurea in Gestione aziendale.
Le motivazioni di questo ulteriore titolo stanno nella capacità dell'imprenditore di costruire, insieme alla sua famiglia da tre generazioni, un'attività solida e produttiva. Ma Algieri nel corso del tempo non si è dimostrato soltanto un bravo imprenditore, ma anche un ottimo player pubblico. Egli infatti è Presidente di Confcommercio Cosenza, della Camera di Commercio di Cosenza e vicepresidente nazionale di Unioncamere. Proprio la sua attività di gestione nelle vesti pubbliche ha dimostrato al Paese come dal Sud possono arrivare anche esempi positivi. La Camera di commercio di Cosenza, difatti, è un vero e proprio modello gestionale a cui tanti altri enti camerali si ispirano.
La dimostrazione è arrivata anche dal video che è stato trasmesso durante la laudatio di Rubino. in cui personalità importanti dell'economia italiana (dal presidente dell'Anac Cantone, al presidente di Unindustria Bonomi, all'ex presidente di Unindustria nazionale Lo Bello a tanti altri ancora) hanno sottolineato il ruolo guida delle best practices dell'ente camerale di Cosenza. Insomma un esempio di capacità e operosità del Sud Italia che testimonia, ancora una volta, che al mezzogiorno ci siano imprenditori capaci e opportunità da cogliere.
La rotta che Algieri ha seguito durante il suo mandato sia in Camera di commercio sia nella Confcommercio l'ha illustrata egli stesso nella sua lectio magistralis sui corpi intermedi. Una lectio che Algieri ha voluto effettuare a braccio, per evitare che l'emozione avesse il sopravvento. Nella sua relazione Algieri ha definito i corpi intermedi come l'ossatura della nostra democrazia. In una società in cui quasi tutte le agenzie sociali sono sempre più in crisi i corpi intermedi sono palestra di confronto democratico e «luogo in cui si esprime un progetto comune, un orientamento congiunto verso un futuro condiviso, un soggetto plurale che crea valore pubblico restituendo risorse al territorio, costruendo reti, valorizzando le risorse umane ed essendo esso stesso un esempio di responsabilità e trasparenza».
Insomma non solo punto di caduta di interessi economici, ma anche luogo di politica sia pure in senso lato. «Facciamo politica - ha detto Algieri - certamente in senso ampio e non letterale, ma mettiamo in campo posizioni per indirizzare le scelte dei decisori e qualche volta per spingerli oltre la mediocrità del percorso più lineare. La differenza sta nella diversità dei tempi dell'economia e quelli della politica. Le piccole e medie imprese italiane sono quelle che ogni giorno devono affrontare la volatilità dei mercati e le loro complicazioni. Alla politica chiedono non di mettere lacci e lacciuoli, ma supporto nella loro attività».
In sala non soltanto i collaboratori della storica concessionaria d'auto, ma anche tutti i sindaci dell'area urbana (Manna per Rende, Caruso per Cosenza e Caracciolo per Montalto), sindacalisti, rappresentanti dei corpi intermedi e i membri della numerosissima quanto affiatata famiglia Algieri.Nei giorni scorsi, medesimo riconoscimento è stato tributato a Pippo Callipo, imprenditore vibonese e presidente della Tonno Callipo Volley.