Il volume, edito da Bertoni Editore, raccoglie i componimenti scritti nell’arco di quasi trent’anni, seguendo la maturazione artistica e personale dell’autore: «C’è dentro la mia vita, in fondo quella di ognuno di noi»
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C’è dentro la vita. Una vita che scorre pagina dopo pagina in un ping pong di emozioni, di ricerca e di conquista che sempre torna a farsi ricerca. Di sé, innanzitutto, e poi dell’altro. Di connessioni. Amicizie e amori, vissuti e mancati. E la famiglia, la terra, il luogo dell’anima che sa di autunno e scarpe infangate, di mani fredde e piedi intirizziti, di una fetta di pane e olio davanti al focolare.
Michele Sabatini si racconta nella sua prima raccolta di poesie, "Una bellezza asciutta", pubblicata a febbraio scorso da Bertoni Editore, casa editrice perugina, sotto le insegne del brand editoriale poesiaedizioni. Un libro che è l’epilogo di un percorso lungo quasi trent’anni e che di questo periodo racchiude esperienze e emozioni.
Classe 1977, di Montefalco in provincia di Perugia, Sabatini è consulente per la comunicazione per mestiere e poeta per vocazione. Per «dono», potremmo dire prendendo in prestito uno dei componimenti della raccolta, un piccolo manifesto di quel cammino sofferto che è stato per il poeta umbro arrivare fin qui. Avere un dono e «non riuscire a metterlo a frutto». Un dono che diventa «rimpianto» e qualcosa da nascondere «per non soffrire». Un dono, però, che «è capace di tenerti in vita anche quando tutto sembra perduto».
Una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti della poesia, che è nutrimento e cura, compagna con cui condividere paure e frustrazioni, gioie e rimpianti, e la speranza di «un domani migliore» che ogni tanto dà mostra di sé. In una nascita, per esempio, quella dell’amata nipotina Sole il cui nome dà il titolo a una delle poesie del libro.
Lo stile
«Michele Sabatini scrive poesie in maniera molto personale, ama tradurre immagini in versi, senza eccedere in aggettivi, con uno stile a volte sincopato che lo avvicina al linguaggio contemporaneo del rap. A volte la scrittura è più fluida ed ama mescolarsi con la prosa – si legge nella nota di presentazione del libro –. Queste differenze evidenziano uno sviluppo nel tempo, continuo, perseguendo una forma metrica preferita: una musicalità, quella donata dal respiro durante la lettura».
Ancora: «Poesia autobiografica. Visione introspettiva. Urgenza espressiva. Il poeta parla delle proprie esperienze, delle proprie esistenze. Si racconta come ragazzo prima e uomo poi, sbagliato e corretto, messo alla prova ma non ancora sconfitto. Lo fa in modo lucido, sincero tanto da essere irriverente. Si mette a nudo senza chiedere compassione, quasi scusandosi con il lettore. È sempre alla ricerca di qualcosa, o qualcuno. Scrive per farsi compagnia, fuggire dalla solitudine, costruire un arco e la sua storia. Un ponte verso gli altri».
Il racconto della vita
“Una bellezza asciutta” è epilogo e insieme ripartenza. Nel segno di una costante evoluzione. Una maturazione artistica e personale che fa da filo conduttore alle poesie qui raccolte e scritte nell’arco di questi quasi trent’anni. Gli inizi come autodidatta a vent’anni, poi un lungo periodo d’interruzione e infine il ritrovarsi, il ritrovare la propria voce. Nel mezzo, diversi riconoscimenti: i versi di Sabatini sono stati premiati in concorsi e inclusi in antologie, ottenendo anche l'interesse di importanti figure della poesia italiana, come Edoardo Sanguineti.
Eccola, la bellezza asciutta: «Consapevolezza, un frutto che matura». E ancora: «Una successione, sequenza d’attimi, belli e brutti». È la vita che si fa poesia, e la poesia che, come la vita, viene qui costruita «mattone dopo mattone, mano dopo mano». Fermando istanti e guardando oltre. «Cammini, cadute, ripartenze», come nel componimento che chiude la raccolta, “Appunti”. Un ultimo suggerimento che Sabatini dà forse a se stesso prima ancora che al lettore, impegnato come lui nella incessante ricerca della felicità: «È farsi amico il tempo/Non badare alla forma/Continuare a conoscersi/Quando tutto è conosciuto».
«Nel libro c’è la mia vita. In fondo quella di ognuno di noi. Ci sono amori, crisi, ripartenze. Voglia di crescere e paura di aprirsi al nuovo. Errori. Insegnamenti. Felicità. Persone. Spero che chi leggerà le mie poesie possa trovarvi un pezzo di se stesso. Sarebbe un grande dono – afferma Sabatini – Leggere è importante, richiede energia e dedizione, oggigiorno siamo inondati di stimoli ed è difficile dedicare tempo alla lettura. Sapere che ci sono persone che impiegano il loro tempo leggendo le mie poesie mi rende orgoglioso. Anche i social network possono aiutare la divulgazione della poesia: io cerco di presidiarli perché possono facilitare le relazioni con i lettori».