VIDEO | Il venerdì santo i fedeli porteranno a spalla gli abeti illuminati dalle cinquemila lanterne realizzate dai giovani del posto, al lavoro già da gennaio
Tutti gli articoli di Cultura
A partire dal mese di gennaio ogni pomeriggio i giovani di Davoli superiore, nel Catanzarese, si ritrovano in un piccolo e caratteristico laboratorio per realizzare artigianalmente circa cinquemila lumini che serviranno per addobbare gli abeti, una settantina, che saranno portati a spalla da altrettanti fedeli, la notte del venerdì santo, per accompagnare la culla di Gesù lungo le vie del borgo facendo rivivere quella che è un'antica e originale tradizione, la Naca, che attira ogni anno migliaia di fedeli e curiosi.
Volontari a lavoro per la comunità
Un appuntamento molto sentito da grandi e piccoli che tutti vivono ogni anno con rinnovata meraviglia. A coordinare il gruppo di lavoro è Evelino Ranieri: «Anche quest'anno siamo riusciti a realizzare i lumini che serviranno ad abbellire la processione del venerdì santo – dice – manca soltanto il taglio degli abeti e poi saremo pronti. Gli alberi, come ogni anno, ce li dona l'azienda agricola La Foresta e al termine dell'evento saranno restituiti e utilizzati per la produzione di pellet».
Fede e folklore
Tanti i volontari che con grande entusiasmo si danno da fare per il bene della comunità, un bel segnale da parte dei giovani del posto che si impegnano a mantenere viva la tradizione: «Quest'anno abbiamo avuto con noi anche bambini di 7 e 8 anni e i loro genitori», aggiunge con soddisfazione Evelino. «Nel 2019 l'evento di Matera, con una mostra dedicata alla Naca e dei momenti di approfondimento sulla nostra tradizione, ci ha portato tanta visibilità e da allora molti hanno scoperto e conosciuto l'iniziativa». Chi porta a spalla l'abete lo fa per fede e e devozione e tanti sono i simboli legati al rito: «L'abete rappresenta la croce – conclude -. Ricordiamo che il venerdì santo è la notte più buia per i cristiani, e le lanterne rappresentano la luce della speranza che accompagna il nostro cammino».