Gli eventi sono in programma 16, 17, 25 e 26 agosto. L'accesso in sala sarà consentito ai possessori di green pass
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Tutto pronto a Catanzaro per l'ultimo appuntamento di Graecalis 2021, il Ciclo di rappresentazioni classiche a cura del Teatro di Calabria. Dopo gli appuntamenti di luglio con il recital "La virtù ferita" incentrato sul Filottete, il TdC porta in scena uno spettacolo dedicato alla vita di Gabriele D'Annunzio, il Vate della Poesia italiana. A dare il titolo allo spettacolo, uno dei versi più emblematici del poeta abruzzese: "Quel che non fu fatto, io lo sognai": una frase che esprime tutto il vitalismo e l'animo appassionato di una delle figure maggiormente rappresentative del XX secolo. Gli eventi sono in programma 16, 17, 25 e 26 agosto al Complesso monumentale San Giovanni.
Poeta, uomo d'azione, libertino, raffinato intellettuale, provocatore nato: D'Annunzio racchiude in sé "diecimila vite" delineando una nuova figura contemporanea, quella del Divo che crea scalpore, affascina, scandalizza, lascia il segno. «Abbiamo deciso di omaggiare il centenario dell'arrivo di D'Annunzio a villa Thoede, cioè l'attuale Vittoriale: il poeta vi mise piede pensando di passarci qualche mese e finì con l'essere la sua casa e -per certi versi- anche il suo dorato luogo di esilio», afferma Luigi La Rosa, vicepresidente e autore del Teatro di Calabria.
Di Gabriele D'Annunzio si conosce il lato spregiudicato, rivoluzionario, anticipatore dei tempi e fortemente provocatore. Eppure, questa è solo apparenza, superficie di un intellettuale estremamente più complesso e organico. D'Annunzio ha un fortissimo legame col mondo classico: maestro del verso, sapiente compositore di armonie verbali, D'Annunzio incarna il poeta contemporaneo che rievoca la grandezza e le atmosfere della poesia classica greca e latina, oltre ad abbinare una decisa componente drammatica sia del suo vissuto come personaggio che delle sue opere.
«Abbiamo voluto ricreare un angolo del Vittoriale, per consentire allo spettatore di immergersi in un'atmosfera rarefatta e al tempo stesso intima, che ci porterà a conoscere un D'Annunzio molto persona e poco personaggio, con una venatura malinconica che finora non si è mai vista nel poeta abruzzese», afferma Aldo Conforto, regista e direttore artistico del TdC.
«Siamo certi che il pubblico saprà apprezzare lo sforzo artistico compiuto dal Teatro di Calabria in quest'anno per nulla semplice», afferma Anna Melania Corrado, presidente dell'Associazione. «Gli strascichi della pandemia si fanno ancora sentire e hanno pesato fortemente sulla programmazione di quest'anno: tuttavia, la necessità di ritrovarci con il nostro pubblico è stata più forte delle difficoltà organizzative e logistiche incontrate. L'Arte non può fermarsi».
I fantasmi della passione e dell'intelletto di D'Annunzio, i suoi tormenti, i suoi sogni enormi e le sue sottili malinconie prenderanno corpo, musica e parole e rivivranno davanti allo spettatore, raccontati dalla viva voce dello stesso Vate. I posti sono contingentati in base alle normative anti-Covid e l'accesso in sala sarà consentito ai possessori di Green Pass.