La Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Catanzaro e Crotone ha comunicato il 4 novembre alla città di Strongoli, attraverso una conferenza stampa, l’avvio delle indagini archeologiche con contestuale recupero e riqualificazione urbana di un’area fortemente degradata in località Vecchio Cimitero. L’intervento, finanziato con fondi ministero della Cultura, è stato progettato dallo staff Sabap e gli stessi dirigeranno le operazioni volte a restituire uno spazio significativo alla collettività.

«Il progetto è innovativo, mira a valorizzare e rendere fruibile una porzione di tessuto urbano fino a oggi abbandonato ed esposto ad atti vandalici, mediante uno scavo archeologico – si legge in una nota -. Al centro dell’iniziativa vi è la volontà di recuperare l’identità storico-culturale del territorio e promuovere inclusione sociale, consapevolezza, senso di appartenenza ed educazione alla legalità. Non si tratta solo di un’operazione di tutela e studio del patrimonio archeologico: l’obiettivo è trasformare questa campagna di scavi in un catalizzatore per una più ampia rinascita urbana e culturale».

«Inoltre – prosegue la nota -, il futuro museo civico archeologico già realizzato e posto in posizione baricentrica rispetto ai siti archeologici e che si intende valorizzare, diventerà un polo dinamico, capace di attrarre cittadini e visitatori, generando nuove opportunità economiche e sociali per Strongoli. L’approccio multidimensionale adottato dalla Sabap lega strettamente la scoperta archeologica alla rigenerazione urbana. Questo modello mira non solo a preservare il passato, ma a iniettare nuova energia nel presente, contribuendo a combattere il degrado e a contrastare fenomeni di illegalità. Attraverso l’applicazione, inoltre, di metodologie di restauro più efficienti, sostenibili e rispettose delle caratteristiche originali dei manufatti, si punta a garantire una conservazione migliore e una maggiore durata nel tempo, rispondendo anche alle sfide contemporanee della sostenibilità».

«L’archeologia, tradizionalmente percepita come una disciplina che indaga il passato, diventa così protagonista di un processo di risveglio identitario e di rilancio sociale. L’ambizione del progetto è di restituire alla collettività non solo spazi fisici, ma anche il senso profondo delle proprie radici culturali, stimolando una nuova vitalità civica. Con l’impegno attivo del ministero e la collaborazione degli enti locali – conclude la Sabap -, in primis l’amministrazione comunale, Strongoli si prepara a riscrivere il proprio futuro, riscoprendo il valore del proprio patrimonio come motore di rinascita e forza rigenerativa per l’intera comunità».