Il cardinale Mario Aurelio Poli ha visitato ieri l'Abbazia florense ed il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti a San Giovanni in Fiore. Arcivescovo emerito di Buenos Aires, è stato il successore del cardinale Bergoglio. Accompagnato da don Enzo Gabrieli e da don Rodolfo Bruschi, che stanno svolgendo un ruolo importantissimo nella diffusione della figura e del pensiero dell'Abate, il cardinale è rimasto colpito dall'austerità e dalla spiritualità della Chiesa abbaziale florense. Dopo aver sostato in preghiera davanti all'urna di Gioacchino da Fiore, ha fatto visita al Centro Studi, accolto dal presidente Riccardo Succurro, dal vicepresidente Saverio Basile e dal segretario Giovanni Greco che gli hanno anticipato temi e relatori del prossimo Congresso mondiale di studi gioachimiti, "Gioacchino da Fiore e la Bibbia".

Dopo la firma sul registro degli ospiti, sono stati omaggiate all'alto presule alcune pubblicazioni del Centro fra le quali la "Concordia del Nuovo e dell'Antico Testamento", donata lo scorso anno a Papa Francesco da una delegazione gioachimita. Il cardinale Poli ha anche apprezzato il volume che Papa Benedetto XVI inviò al Centro con una dedica autografa. Il presidente Riccardo Succurro, brevemente, ha parlato del ruolo di Gioacchino da Fiore nella storia del pensiero occidentale e dell'influenza del suo pensiero su Cristoforo Colombo che più volte, nei suoi scritti, si appellò all’autorità profetica dell’Abate calabrese. «Le istanze di rinnovamento morale e spirituale della cristianità, riconducibili alla tensione innovatrice e profetica dell'Abate di Fiore, fanno - ha affermato Succurro - di Papa Bergoglio un Papa gioachimita»