Ha fatto tappa nella piazza di San Ferdinando il progetto internazionale “La coperta di Yousuf”, alternanza di racconti, musiche e disegni che descrivono la drammatica realtà degli sbarchi. È toccato a Francesco Piobbichi, un umbro che da 7 anni fa l’operatore sociale in un progetto della Federazione delle chiese evangeliche italiane – che offre aiuto anche ai migranti che popolano la Piana reggina – illustrare gli obiettivi dell’iniziativa. «Viviamo in una società che ha perso la memoria – ha detto – e questi racconti ci aiutano a descrivere la realtà dei subalterni, siano essi i braccianti africani o le antiche raccoglitrici di olive della Piana».

Una serata che ha fatto da amplificatore di storie dolenti e testimonianze come quella di Enzo Infantino, che ha descritto i suoi viaggi nei campi profughi che ha visitato, di Maria Corio che da avvocato difende i migranti, di Hibraim Diabate che ha dato alle stampe un libro di poesie, o di Antonella Belfiore che ha descritto il bisogno di sapere che la comunità locale avverte. «Noi pensiamo – ha concluso Piobbichi – che solo il racconto dei diritti, il racconto di chi non ha mai voce, possa fortificare nelle comunità il senso dell’accoglienza che è un processo ineludibile che può aiutare tutti, specie nella Piana che soffre di una sua endemica crisi dei diritti».