Seconda serata della kermesse a Villa Borghese. I calabresi Daniele Campana e Nino Rossi ospiti di Lorenza Fumelli per parlare di tradizione culinaria e di materie prime del territorio
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Continuano le celebrazioni di Bronzi50, gli eventi realizzati dalla Regione in collaborazione con la Fondazione Calabria Film Commission per il cinquantenario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Dopo il debutto di venerdì 14 ottobre, la Calabria è tornata in scena a Roma, ma questa volta con il cibo.
È stata la cucina calabrese, infatti, la protagonista della seconda serata di Villa Borghese, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma. Una cucina che affonda le radici nella tradizione ma si riscopre nuova, che usa materie prime del territorio e le innova, portandole ad altissimi livelli. Anche la cucina si è unita, sabato sera, al racconto di una Calabria che guarda al futuro, che vuole contaminare la Magna Grecia con la contemporaneità, la storia con le più moderne tecnologie digitali. E così anche la cucina è salita sul Cube Stage, l’innovativo palco allestito nel parco della Casa del Cinema a Villa Borghese, il cubo interattivo fatto di quattro schermi cinematografici semitrasparenti, che crea show immersivi con installazioni luminose e videoarte. Sul Cube Stage c’erano gli chef calabresi Daniele Campana e Nino Rossi, ospiti della food writer Lorenza Fumelli, fondatrice di Agrodolce.
Daniele Campana ha presentato la sua pizza in teglia “evocativa”, che racconta la storia della sua terra evocandone sapori e odori. Una pizza che trae ispirazione dai suoi ricordi, che usa prodotti del territorio ma li abbina in modo sorprendente. «Con la mia pizza voglio far riaffiorare i ricordi, le nostre radici» ha detto Campana, cresciuto nella gastronomia di famiglia nel centro di Corigliano Calabro. «Io vengo da una tradizione contadina e mi piace usare i prodotti dell’orto, seguire la stagionalità, ma innovando. Con la pizza voglio raccontare la storia della Calabria».
Anche Nino Rossi, chef stellato di Qafiz a Santa Cristina d’Aspromonte, è arrivato a Roma a presentare la sua idea di cucina. Una cucina che vuole raccontare una Calabria inedita e lontana dai cliché. «Parto da una ricerca profonda delle radici e delle materie prime», ha raccontato il pluripremiato chef.
«Uso prodotti del territorio, erbe selvatiche che raccontano l’Aspromonte, ma le innovo con tecniche all’avanguardia. È il mio processo creativo, partire dalla storia e coniugarla con la modernità».