Ieri fabbrica, oggi museo. Lì dove fino a qualche anno fa si produceva cemento, adesso spuntano sculture e dipinti. Merito dell’estro poliedrico di Mariella Costa, l’artista roccellese che, smessi i panni di dirigente dell’azienda di famiglia che si occupava di manufatti in calcestruzzo, ha sentito il richiamo del sacro fuoco dell’arte realizzando il sogno di creare una vera propria “fabbrica” della cultura nella Locride. «Io dico sempre che artisti si nasce. Sin da piccola ho sempre disegnato e dipinto – racconta - cercando di trovare il bello nella natura, mia fonte ispiratrice e coltivare autonomamente quella che era la mia grande passione».

Completati gli studi umanistici per 27 anni ha diretto operai e manovali. Poi a causa della crisi economica che ha investito il settore, è stata costretta a chiudere bottega, senza tuttavia rinunciare al suo primo amore. Il risultato è questo piccolo grande museo a cielo aperto, tra Roccella Jonica e Caulonia. «Nei ritagli di tempo continuavo a fare arte – spiega Mariella - E quando ho chiuso l’azienda ho pensato che era il momento propizio per realizzare quello che ho sempre sognato di fare. Ho iniziato con le prime esposizioni a livello locale, e sono arrivati anche dei premi.

Da semplice hobby è diventato qualcosa di più professionale, ed è diventata sempre più allettante l’idea di adeguare quello che era uno spazio industriale in un luogo d’arte esponendo le mie opere. Ho lavorato – conclude l’artista - tanto ma c’è ancora tanto da fare».