La meraviglia e l’emozione prima di un concerto intimo e raffinato in una cornice particolarmente suggestiva. Con Sergio Cammariere, nella piazza Paolo Orsi del museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, diretto da Fabrizio Sudano, si accende il Natale e si apre il Museo in Fest.

«Non li avevo ancora mai visti e sono rimasto folgorato. I Bronzi sono bellissimi, li ho fotografati, soffermandomi su tutti i particolari, le mani, i piedi. Sono incredibili e questa location del museo di Reggio Calabria per il concerto esprime tanta calabresità. Io sono un figlio della Magna Grecia, culla della cultura in tutto il mondo, non solo nel Sud Italia. Io, figlio di Pitagora, arrivo da Crotone, città dove ci sono Capo Colonna e il tempio di Hera Lacinia, dunque mi collego con la mente e con il pensiero a questi magnifici bronzi di Riace».

«E infatti – prosegue il cantautore crotonese – in questo concerto c’è tanto mare, c’è tanta mitologia. Un concerto delicato, intimo. Insieme a me, due grandi musicisti Giovanna Famulari al violoncello e Daniele Tittarelli al sax soprano. A brani tratti dal mio ultimo album Una sola giornata, si uniscono anche i brani storici da Sorella mia fino A tutto quello che un uomo. Chiude il concerto Dalla pace del mare lontano».

Con il fine cantautore crotonese, al via Museo in Fest - Festival delle Arti che fino al prossimo cinque gennaio proporrà eventi e spettacoli. La direzione artistica è affidata a Ruggero Pegna.

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