Tutela e valorizzazione: sono queste le due esigenze che hanno portato l’università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria ad istituire, per la prima volta nella nostra regione, una cattedra rivolta all’insegnamento del greco-calabro e anche alla diffusione della sua letteratura. Una delle dodici minoranze linguistiche, tutelate dalla Costituzione, parlata nella provincia reggina e in particolare nei territori che si estendono tra Bova, Marina e Superiore, Gallicianò, Condofuri, Roccaforte del Greco e Roghudi. Identità da salvare e su cui tanti giovani possono investire per il proprio futuro. L'istituzione di questa nuova cattedra all'interno dell'ateneo reggino rappresenta quindi, un legame saldo col territorio, con la storia e con la cultura greca in esso fortemente radicata. Un valore che non va disperso, ma tramandato di generazione in generazione attraverso la ricerca e la diffusione critica del sapere.

La convenzione



La convenzione è stata stipulata tra la “Dante Alighieri” e la fondazione “Greca di Calabria” ed è stata illustrata dal rettore Salvatore Berlingò, dal professore Domenico Siclari, direttore del dipartimento di “scienze della società e della formazione d'area mediterranea” e dal presidente della fondazione, Santo Monorchio.«Non si tratta di fare archeologia della lingua- ha dichiarato Berlingò- ma si tratta di ravvivare una tradizione che è vitale e che deve essere valorizzata e che mira a far recuperare la consapevolezza al territorio. Un territorio- ha concluso- che ritrova la sua vocazione, la sua memoria e si apre al mondo».  

 

La valorizzazione del greco calabro

La collaborazione intrapresa con la fondazione “Greca di Calabria”, che include tra le sue finalità statutarie la tutela, la valorizzazione e la promozione della lingua calabro-greca, rientra appieno nei piani di azione intrapresi dall'università "Dante Alighieri", con lo scopo di tutelare e preservare la sopravvivenza della lingua greca di Calabria, patrimonio culturale prezioso e una tra le lingue sottoposte a tutela dalla legge numero 482 del 1999, attraverso nuove forme di valorizzazione, di ricerca e di studio. La convenzione per l’insegnamento, che partirà dal prossimo anno accademico, si è anche  resa necessaria poiché a causa dello spopolamento dei territori la lingua rischia di non essere più tramandata con conseguenti perdite culturali e storiche. «I parlanti- ha affermato Monorchio- purtroppo per ragioni anagrafiche si stanno per estinguere per cui attivare questa nuova cattedra significa fare un’operazione concreta ed è un’azione importante per tutta la comunità grecanica, nello specifico, e per tutto il patrimonio culturale della nostra regione che affonda nella Magna Graecia  le proprie origini, la propria storia». Oltre alla cattedra di greco-calabro verrà istituita anche quella del greco contemporaneo in modo che gli studenti possano confrontarsi con entrambe le lingue e possano imparare un idioma importante per tutta l’area del Medeterraneo.