Importante riconoscimento per il produttore di Strongoli. Contadino vero e imprenditore illuminato, il suo bianco "Imyr" fu apprezzato anche da papa Giovanni Paolo II
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Roberto Ceraudo produttore calabrese di vino e di olio biologico dal 1973 è stato nominato ambasciatore dell'Accademia nazionale dell’olio e dell’olivo di Spoleto.
Per Roberto un meritatissimo riconoscimento nazionale in quanto è pioniere nella ricerca sia agronomica che di prodotto sull’olio. Per lui sarà l’occasione per confrontarsi con imprenditori agricoli, produttori e accademici sui temi ai quali ha dedicato tutta la sua vita lavorativa, in particolare quelli relativi alla sostenibilità della filiera e dell’ambiente.
Il suo olio viene considerato tra i migliori a livello nazionale e internazionale. Un olio pluripremiato, che prevede da una severissima disciplina biologica.
Nella sua azienda di Strongoli, ben 37 ettari sono coltivati con le varietà autoctone fidusa, carolea e tonda di Strongoli, per una produzione potenziale di 400 quintali all’anno. Per le piante secolari vengono ancora oggi utilizzati i pettini. Il frantoio è di proprietà e viene utilizzato solo per la produzione aziendale. La spremitura è a freddo a ciclo continuo.
L'azienda Dattilo di Roberto Ceraudo si trova nel territorio di Strongoli Marina, in provincia di Crotone, a due passi dal mar Jonio. Terre che trasudano civiltà dai tempi della Magna Grecia, e sono da sempre predisposte all'agricoltura, con prevalenza di coltivazioni mediterranee: la vite, l'olio, gli agrumi, i cereali. È in questa terra fertile che Roberto Ceraudo ha vinto la sua sfida: «Sin dall'inizio, ho intrapreso una strada nuova al quanto rischiosa, essendo stato tra i primi in Calabria ad applicare l'agricoltura biologica». In quest'ottica ha rivestito un ruolo di fondamentale importanza la ricerca della qualità totale, dalla coltivazione alla trasformazione del prodotto, rispettando e valorizzando territorio e microclima.
Roberto Ceraudo è un contadino vero, innamorato pazzo della natura. È antico e nello stesso tempo è un produttore illuminato. Il suo è un pregiatissimo e ricercatissimo olio, al quale si accompagnano vini di grande pregio, apprezzatissimi in tutta Italia e all’estero. Uno in particolare, l’elegantissimo bianco ‘Imyr’, era il vino di Giovanni Paolo II, che gli scrisse per complimentarsi e per acquistarne alcune confezioni. I vini Ceraudo, come l’olio, sono assolutamente biologici.
Roberto è il papà di Caterina, stella Michelin, per una cucina fra le migliori d'Italia. Per lei nel 2017 il riconoscimento quale migliore chef donna d’Italia. In azienda tutto ruota attorno ad agricoltura biologica, cucina gourmet e momenti di charme nel cuore della Calabria più autentica.
Vi sono coinvolti direttamente i figli di Roberto Ceraudo, Caterina, Susy e Giuseppe, che hanno inserito nella più nobile tradizione, gli elementi caratterizzanti dell'innovazione e della scienza agroalimentare. Un connubio che ha vinto la sfida della qualità e dell'eccellenza nella produzione.
Ed ora, ultimo ma non l’ultimo, la nomina per Roberto, di ambasciatore della Accademia nazionale dell’olio e dell’olivo di Spoleto.