L'opera riproduce la torre del castello del VI secolo, simbolo identificativo del borgo crotonese
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È stato Massimo Cacciari con il “Paradiso e Naufragio” (Einaudi) a vincere la XII edizione del Premio Letterario Caccuri, considerato uno dei più prestigiosi premi, legati alla saggistica, che ad oggi si svolgono in Italia. Il Premio Letterario, nato dalla volontà del presidente dell’Accademia dei Caccuriani, Adolfo Barone e dei vicepresidenti Olimpio Talarico e Roberto de Candia, porta da anni, nel borgo crotonese, nomi prestigiosi della letteratura, dell’editoria e del giornalismo nazionale. Come sempre, ad impreziosire l’intero contest è stato Michele Affidato, definito: “la quarta colonna del Premio”.
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Il maestro orafo, che da anni collabora per la riuscita di questo evento, ha dato forma alle sculture divenute simbolo del Premio Letterario: la Torre d’Argento. Quest’opera riproduce la torre del castello del VI secolo, simbolo identificativo del borgo crotonese. Il ricco programma di questa cinque giorni, ha unito alla letteratura, anche la musica, il cabaret e l’enogastronomia. Tanti gli ospiti presenti: da Daniele Castrizio e Saverio Autelliano a Nicola Gratteri e Daniela Tagliafico ma anche Toquinho, Camilla Faustino, Enzo Gragnaniello, Ale e Franz, Raffaello Tullo, Domenico Iannacone e molti altri. Domenico Dara, con il suo “Malinverno”, ha ricevuto il Premio Narrativa, mentre l’attore Vinicio Marchioni si è aggiudicato il Premio Letteratura e Cinema. Il Premio Giornalismo e Letteratura è stato invece assegnato a Stefania Battistini. Gli altri finalisti di questa XII edizione del Premio, sono stati: Lidia Ravera con “Age Pride", "Per liberarci dai pregiudizi sull’età”, Gaia Tortora con “Testa alta, e avanti” e Marcello Veneziani con “Scontenti, perché non ci piace il mondo in cui viviamo”.
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I quattro saggi, selezionati da un comitato presieduto da Giordano Bruno Guerri, sono stati votati da una giuria popolare e da una nazionale. Nel corso della serata finale, condotta da Alberto Matano e Roberta Morise, spazio anche alla musica con Diodato. A lui è stato consegnato il Premio Letteratura e Musica. A consegnarlo è stato lo stesso Michele Affidato. Le strade del maestro orafo e del cantante, si sono dunque incrociate nuovamente dopo la 70^ edizione del Festival della Canzone italiana nel 2020. In quell’occasione, Diodato, aveva trionfato vincendo il Festival ed anche il “Premio della Critica - Mia Martini” ed il “Premio Sala Stampa - Lucio Dalla”.
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Due sculture che il maestro orafo realizza da diversi anni per l’importante kermesse. «Il lavoro che l'Accademia dei Caccuriani svolge all’interno del territorio di questo splendido borgo è ormai punto di riferimento per l'intero panorama nazionale, divenendo vero simbolo di un territorio che, attraverso la cultura, ha aperto le porte ai più grandi scrittori e pensatori contemporanei - ha affermato Michele Affidato - l’ottima riuscita di questa manifestazione dimostra che è possibile crescere nutrendosi solo di cultura autentica. Ho
creduto fin da subito in questo progetto che rispecchia quelli che sono i valori a cui sono da sempre legato: valorizzare e promuovere la cultura, la storia e la bellezza del nostro territorio - ha poi aggiunto Affidato - Un plauso ad Adolfo Barone, Roberto De Candia e Olimpio Talarico che, nonostante vivano lontano dalla loro terra, continuano a portare avanti con passione e professionalità questa importante iniziativa culturale, mantenendo saldo il legame con le loro radici».