Dice Giò Cascone: “L'arte è meravigliosa, perché ci meraviglia... L'arte è sognare, è sentire, è amare, è stupirsi e gioire con lo stesso entusiasmo di sempre, con lo spirito del bambino che ci portiamo dentro”.

Lui è il più originale artista calabrese, pittore e scultore in tutt’uno inseparabile; capace di creare bellezza dalla terra. Dalle materie. Dagli scarti.
È ironico, sottile, coinvolgente… impossibile rimanere indifferenti incrociando le sue realizzazioni. Basta fare un salto al suo profilo Facebook per rimanere colpiti e confusi per l’armonia che riesce a creare nella fusione di elementi diversi, dando ai colori il compito di dare luce e di scaldare gli animi di chi guarda. Ma chi guarda le opere di Cascone non si ferma lì: rimane attratto, ammirato.

L’artista poi fa di più: se non puoi comprare il quadro originale, lui realizza una riproduzione stampata su tela con telaio in legno o su forex, in unico esemplare con certificato di autenticità. Il bello, e qui qualcuno mi lincerà, è che la sua ‘copia d’autore’ illumina addirittura più dell’originale. Impossibile lo so, ma è così.
"Da bambino - scrive Giò Cascone - costruivo macchine, carriole, chitarre, burattini, i miei giochi, le mie creature, con il legno di scarto dell'attività di mio padre: il falegname. A volte anche con materiali di scarto, trovati per strada, legnetti, fili di ferro, cartone. Mi piaceva molto, mi riempivo l'esistenza di quella materia”.

La sua è arte, pittura e scultura, che spazia e utilizza ogni forma di materia: trucioli di legno, cortecce di alberi, scheletro di palette dei fichi d'india, schede di computer, ferro, stoffa, plastica, frammenti di reti... La sua, a pensarci bene, è una battaglia contro la cultura degli sprechi, in difesa dell'ambiente e della natura.
Giò Cascone di Belvedere Spinello, nel crotonese, è in realtà un artista senza confini, al quale è impossibile appiccicare un’etichetta, una targa, uno stile: ”iniziavo a dipingere e imparavo. Non avevo uno stile, sperimentavo andando dal realismo all’impressionismo, dal figurativo moderno all’espressionismo e poi astrattismo, puntinismo e quant’altro, insomma un vero casino! Ma è nella mia natura sperimentare, sperimentare e sperimentare.”

La sua tecnica è la pittoscultura, un percorso della materia e del colore.
Ma Cascone non è solo e semplicemente un artista nell’ accezione più classica: lui è anche un poeta, un sognatore, un visionario, un ragazzo di strada. Uno cerca ancora il suo destino. “Ogni tanto bisogna sparire -confessa Giò- Chiudersi nelle meraviglie dell'immenso che abbiamo dentro e godere della propria solitudine”.