«È risorto infatti per darci un motivo di speranza, poiché risorge ciò che muore; affinché, essendo destinati alla morte, non disperassimo e non pensassimo che con la morte la nostra vita è totalmente finita». È con queste parole di S. Agostino, che monsignor Angelo Panzetta, vescovo di Crotone-Santa Severina ha voluto iniziare il suo messaggio rivolto ai fedeli della diocesi in occasione della Santa Pasqua.

Un messaggio, quello che Panzetta ha fatto suo, che «ha attraversato tanti secoli della storia umana» e che «risuona con una forza del tutto particolare negli ultimi mesi nei quali, a motivo di una crisi sanitaria che ha provocato tantissime vittime, gli esseri umani hanno dovuto fare i conti con temi che, nella complessità della vita quotidiana, rischiavano di essere accantonati e, in particolare, si sono dovuti confrontare con la realtà della vulnerabilità e della morte».

Semi di speranza

Il vescovo invita tutti a non lasciarsi sopraffare dalla rassegnazione, esortando a diventare semi di speranza, «questa virtù teologale così importante che muove positivamente la vita». Poi, ricordando le parole di Papa Francesco, aggiunge: «L’anno scorso abbiamo vissuto una settimana santa scioccati per ciò che stava accadendo, adesso a distanza di un anno riviviamo la stessa situazione: siamo provati. La prova si vede nella crisi economica, nello smarrimento delle persone, nell’incertezza che rischia di fiaccare ogni progettualità. Proprio per questo, come pastore, sento l’esigenza di sollecitare a recuperare la passione per il futuro che viene dalla tomba vuota di Gesù».

Restrizioni necessarie

Anche quest’anno, dunque, la Pasqua sarà vissuta in un contesto di restrizioni, necessarie a limitare la diffusione del contagio. Misure che bisogna rispettare sempre, a maggior ragione in zona rossa: «La salute è un bene primario e il Signore vuole che stiamo attenti, che ci prendiamo cura gli uni della salute degli altri con un rispetto scrupoloso delle normative».

Viviamo tempi bui, ma Panzetta si rivolge ad ogni singolo fedele, per incoraggiarlo: «Anche se stiamo passando giorni difficili, non seppellire la tua speranza, non arrenderti perché, nella luce della risurrezione di Cristo, le tenebre e la morte non hanno l’ultima parola. Coraggio, nel Signore niente è perduto, tutto può rinascere».