«Prevedo la spoliticizzazione completa dell'Italia: diventeremo un gran corpo senza nervi, senza più riflessi. La strada maestra, fatta di qualunquismo e di alienante egoismo, è già tracciata». Questa straordinaria e profetica frase di Pier Paolo Pasolini è risuonata più volte nella Dimora Storica Grisolia nel cuore dell’antica Cosenza, sede del Cenacolo d’arte e di cultura, animato da Franco Laratta, Rosa Lorenzon e Maria Caputo. Uno storico palazzo alle spalle del Duomo che ospita una serie di iniziative culturali. Questa settimana è stato la volta ad un premiatissimo libro del giovane filosofo cosentino, Francesco Vilotta. Dal titolo emblematico: Pasolini l’eretico.

Il libro è stato pubblicato nel centenario della nascita di Pasolini e mette in luce il poeta, il regista, l’educatore, ma anche l’uomo che ha vissuto un’esistenza complessa, così come l’amore, il conflitto, la ribellione. Il tutto in una visione lucida e cruda del reale.

L’Eretico di Vilotta mette in luce una varietà di linguaggi espressivi che hanno caratterizzato la vita di uno degli intellettuali più scomodi del secolo scorso.

Franco Laratta, presentando il libro ha affermato che si tratta di un lavoro destinato a tutti e non solo a chi già conosce Pasolini. Ed è importante anche per chi volesse avvicinarsi per la prima volta al suo complesso e delicato universo.
Molto toccante il numero presentato dal gruppo Emergenti visioni, tre giovani artisti calabresi che hanno recitato alcuni brani estratti dal libro, con una serie interventi musicali molto suggestivi.
Il viaggio di Vilotta nel mondo di Pasolini è anche un viaggio nelle trasformazioni che hanno attraversato la società e la politica italiana, dagli anni del fascismo fino agli anni Settanta.
Dal dibattito è emerso un percorso lungo il quale si è inteso rileggere e scoprire la figura di un intellettuale libero, indipendente, lucido e in tutte le sue contraddizioni, ma un prezioso interprete della sua epoca.