Che la città di Paola, intesa fino all’ultimo millimetro quadrato della sua area geografica, sia un posto dotato di un patrimonio storico-naturale invidiabile, è un dato assodato, certificato da studi che ne datano la presenza sin dai tempi più remoti. Ma che nella città del Santo, tanta bellezza sia a rischio di estinzione, a quanto pare se n’è accorto prima di tutti il Rotary Club che, su impulso di uno dei suoi membri più rappresentativi - l’ex primario ospedaliero Giuseppe Perrotta - ha iniziato un’opera di conservazione e valorizzazione che ha visto accrescere, nel corso degli anni, il numero di condivisioni e adesioni all’iniziativa.

A partire dalla chiesa interrata a Sotterra, resa fruibile nel sottosuolo attorno alla Madonna del Carmine di Gaudimare, passando per gli allestimenti museali a Badia, sono diverse le attività attraverso le quali il distretto 2102 sta cercando di tenere acceso il pubblico interesse su siti di inestimabile valore.

L’ultima iniziativa in ordine di tempo è stata messa in campo al fine di avvicinare le nuove generazioni alle tematiche storico-artistiche-ambientali locali, invitandoli a diventare “Narratori di bellezza”, capaci di condividere il canone del territorio parlando la lingua dell’attualità, quella più idonea per rivolgersi anche al futuro.

Presentato dal sacerdote Aurelio Marino, parroco di Sotterra che ha ospitato l’incontro, il progetto è stato accolto con favore dalle dirigenti scolastiche Paola Francesca Serranò e Elena Cupello, rispettivamente presidi dell’istituto “Santa Caterina da Siena” e dell’Ipseoa “San Francesco di Paola”, nonché da Maria Pia Serranò, che da vicesindaco ha ratificato l’impegno del Comune a supportare l’iniziativa, che nei suoi aspetti più pregnanti è stata poi spiegata dal presidente del Rotary Club, Valter Anselmucci e dal suo omologo della commissione progetti, Giuseppe Perrotta.

Per quanto riguarda i tanti ragazzi presenti, a loro è giunta la promessa della docente Giulia Spizzirri, che da esperta d’arte avrà il compito di farli incantare davanti al bello, in modo da poterlo raccontare con più intensità a chiunque vorrà poi conoscerlo.