Nuovo successo per l'Università della Calabria. Dopo aver fatto il suo ingresso nella graduatoria di Quacquarelli Symonds, collocandosi tra i migliori atenei al mondo, oggi conquista il settimo posto nella classifica Anvur relativa alla Valutazione della qualità della ricerca (Vqr) in Italia. 

«Si innalza la qualità scientifica della ricerca realizzata dall’Università della Calabria, con il contributo prezioso che arriva dagli studiosi più giovani assunti negli ultimi anni. È il risultato che emerge dai primi dati del terzo rapporto di Valutazione della qualità della ricerca (Vqr) in Italia, stilato dall’Anvur, per conto del ministero dell’Università e della Ricerca, e relativo al periodo 2015-2019». Esordisce così una nota dello stesso ateneo, che annuncia l'importante risultato raggiunto. 

Il metodo di valutazione

«La valutazione - è spiegato - viene condotta sulle pubblicazioni scientifiche di docenti e ricercatori degli atenei italiani, utilizzando criteri bibliometrici (relativi al numero di citazioni ottenuto e al valore della rivista che ospita la pubblicazione), per alcune aree scientifiche, e dei giudizi formulati in revisione da esperti. Si tratta, per ora, di indicazioni preliminari e di carattere generale, che offrono una visione d’insieme sullo stato della ricerca nel periodo 2015-2019. Per un’analisi approfondita sarà necessario attendere il rilascio del report completo, con i dati relativi alle diverse aree disciplinari e raffronti omogenei e più significativi, in grado di tener conto delle differenze e delle peculiarità dei vari settori scientifici».

I risultati dell'Unical

«Nell’edizione 2015-2019 della Vqr - prosegue la nota - sono stati introdotti nuovi indicatori finalizzati anche a una valutazione della qualità delle politiche di reclutamento degli atenei. In particolare, è stato calcolato il rapporto tra il punteggio medio ottenuto dalla ricerca prodotta dai neoassunti nel periodo di valutazione (2015-2019) e quello riportato dai docenti assunti da più tempo: più alto è il valore ottenuto, maggiore sarà la qualità dei lavori proposti dai nuovi ricercatori, rispetto a quella prodotta dall’organico stabile. L’Unical, sotto questo aspetto, ha ottenuto un eccellente risultato, collocandosi al settimo posto su 61 atenei statali italiani valutati: il dato attesta quindi come i neoassunti abbiano migliorato la qualità scientifica della ricerca d’ateneo e premia le scelte in ambito di reclutamento.

L’ateneo ottiene un buon risultato anche sull’indicatore principale del rapporto, che fotografa la qualità delle pubblicazioni prodotte dai ricercatori stabili (ovvero assunti da più tempo): si tratta del valore Iras1, finora il principale dato usato per l'attribuzione della quota premiale del Fondo di finanziamento ordinario delle università. Rispetto a questo indicatore, l’Unical è 18esima tra tutti gli atenei statali. Un risultato positivo se si pensa che il report è costruito secondo criteri quali-quantitativi, che tengono conto quindi del numero di pubblicazioni trasmesse all’Anvur (e, di conseguenza, del numero di docenti e ricercatori di ruolo) e premia quindi atenei di dimensioni più grandi».

Il rettore: «Siamo sulla strada giusta»

«Da questi primi dati, che si riferiscono al periodo antecedente al mio mandato, ricaviamo indicazioni importanti per il futuro. In particolare, il positivo risultato riscosso dai ricercatori più giovani è molto incoraggiante in vista del prossimo esercizio di valutazione e conferma che siamo sulla strada giusta, dal momento che tra gli obiettivi dichiarati della mia governance c’è l’attuazione di politiche di reclutamento capaci di intercettare le eccellenze – commenta il rettore dell’Unical Nicola Leone – Sin dal mio insediamento, stiamo ponendo ancor più attenzione alla qualità del reclutamento. In questa direzione va la call internazionale aperta già nel primo anno del mio mandato, e che a breve sarà reiterata, per attrarre all’Unical docenti e ricercatori dall’elevata qualificazione scientifica e didattica, con esperienze di rilievo maturate in Italia e all’estero. Abbiamo inoltre investito per incentivare la chiamata di vincitori di progetti di eccellenza e previsto premialità per le assunzioni di ricercatori già abilitati come professori ordinari».

La valutazione della qualità della ricerca condotta da Anvur riveste una certa importanza per le università, dal momento che i risultati concorrono anche a determinare l’assegnazione della quota premiale del Fondo di finanziamento ordinario degli atenei.