Il presidente Oliverio non ha dubbi: «L'osservazione delle tradizioni, della cultura e dei costumi delle nostre minoranze, occitana, arbereshe e grecanica costituiscono un grande patrimonio per la Calabria»
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Ammonta a 165 mila euro (annualità 2018) la somma iscritta nel rendiconto di bilancio per la programmazione delle attività finalizzate alla valorizzazione delle minoranze linguistiche e storiche. Le risorse sono ripartite annualmente con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, in riferimento alla legge 482 del 1999 che istituisce il Fondo nazionale per la tutela delle minoranze linguistiche. Lo riferisce un comunicato dell'ufficio stampa della Giunta regionale.
Oliverio: «Tradizioni che arricchiscono la Calabria»
«L'osservazione delle tradizioni, della cultura e dei costumi delle nostre minoranze, occitana, arbereshe e grecanica, - ha evidenziato il presidente della Regione, Mario Oliverio - costituiscono un grande patrimonio per la Calabria. La Regione intende investire nella valorizzazione delle minoranze linguistiche attraverso la tutela della lingua e la rivalutazione all'interno della scuola del patrimonio identitario delle comunità arbereshe, la valorizzazione dei beni culturali con l'utilizzo di fondi europei e l'avvio di un'interlocuzione costante con l'Albania, che deve coinvolgere anche le Fondazioni. Tutti insieme si deve collaborare con l'obiettivo comune di dare valore non solo al riconoscimento della storia di queste popolazioni, ma anche al principio di accoglienza connaturato nella nostra terra e di particolare attualità in questo momento storico che l'Italia sta vivendo».
Valorizzare il loro patrimonio storico-culturale
Come rimarcato dall’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano, l’intento «è quello di avviare una sinergia istituzionale-territoriale per assicurare le condizioni effettive di tutela delle minoranze linguistiche nelle zone di appartenenza delle popolazioni greche occitane e albanesi che risiedono in Calabria». Popolazioni che -con le loro culture millenarie -rappresentano per la Calabria una vera e propria ricchezza: «Il loro patrimonio storico e culturale – ha aggiunto - è parte integrante della nostra storia, tanto da costituire i beni culturali dei Comuni dove queste comunità vivono. La lingua, il patrimonio letterario, storico ed archivistico, i riti religiosi, il canto, la musica e la danza popolare, l'arte sacra, le peculiarità urbanistiche, le istituzioni educative, il costume popolare, l'artigianato tipo e artistico, la tipicizzazione della gastronomia tipica e qualsiasi altro aspetto della cultura materiale e sociale é ciò che noi intendiamo valorizzare, anche in chiave turistica, mettendo in atto programmi nel rispetto dell'art. 6 della Costituzione italiana, che sancisce la tutela delle minoranze linguistiche, e in applicazione della legge nazionale che prevede, tra l'altro, iniziative in ambito universitario e scolastico e anche l'uso della lingua delle minoranze nelle scuole»