Nella triplice veste di attore, regista ed interprete, Maurizio Casagrande, per oltre due ore ieri sera al teatro  “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, ha catapultato il pubblico in un mondo di risate e sorrisi. La verve partenopea di tutto il cast ha fatto da cornice allo commedia  “Mostri a parte”,  inserita nel cartellone teatrale dell’ “Officina dell’Arte”, diretta  Peppe Piromalli.

 

Lo spettacolo (foto di Antonio Sollazzo) è stato una parodia che critica e condanna i meccanismi dello show business televisivo e le logiche dei social network. In scena, si coglie subito tra una battuta e l'altra, l'affiatamento di un cast ben scelto e di un leader, il verace Casagrande, continuamente applaudito dal pubblico. Nei panni di Franco, il protagonista è una “dimenticata” rockstar degli anni ’80, sposato con la giovane Ursula, conduttrice televisiva di grande successo, interpretata da una straordinaria Giovanna Rei, e fervente ammiratrice negli anni d’oro della sua carriera, ma donna senza scrupoli che ha perso l’amore per rincorrere i consensi dell’auditel. Il loro matrimonio finisce e il protagonista andrà a gestire la locanda stregata lasciatagli in eredità dal bisnonno. Qui incontrerà una serie di mostri che però, alla fine si riveleranno “meno mostri” di quelli che ci circondano nella realtà. Nella locanda infatti, si alternano la vampira, l’uomo lupo, il fantasma dell’opera, la bambola assassina, la “morte”, che tentano in tutti i modi di trasformalo “in uno di loro”. Il primo atto è un continuo di battute e sketch che hanno conquistato il pubblico.

 

Nel finale invece, i toni ironici hanno lasciato il posto a un serio momento di riflessione sulle dinamiche antisociali che si sono formate nella cosiddetta era digitale e soprattutto sul continuo richiamo ai social nei meccanismi cinematografici, televisivi e nell’arte in generale. «Se vi fregano le compagnie telefoniche, le industrie- dirà Casagrande rivolgendosi agli spettatori- vi indignate e vi rivolgete all’associazione dei consumatori. E perché invece, si domanda il protagonista. Quando vi “fanno fessi” gli attori “cani”, i cantanti stonati, i comici che non fanno ridere gli fate pure gli applausi? Quelli sono mostri! Lo volete capire? No ve ne accorgete neanche più. Non c’è più spazio per i veri artisti».

Arte e solidarietà

Tutti gli spettacoli inseriti nel cartellone dell’ “Officina dell’arte” hanno trovato spazio per la beneficenza e la solidarietà. «Insieme al Kiwanis club di Reggio Calabria abbiamo pensato quest’anno- ha dichiarato alla nostra testata il direttore artistico Peppe Piromalli- di devolvere una somma al termine della stagione ad un’associazione che si occupa di volontariato tra i ragazzi autistici. Somme che serviranno a sostenere delle cure multi-sistemiche in acqua. Noi quest’opera benefica la facciamo davvero con il cuore perché questi ragazzi hanno veramente bisogno del nostro aiuto e del nostro sorriso». Il prossimo appuntamento con l’ “Officina dell’arte” è per giovedì  sette febbraio con lo show di Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Si prevede già il sold out al Cilea per una delle coppie più celebri e importanti della comicità e dello spettacolo italiano.