VIDEO | L’ateneo calabrese ha ospitato l’Olivetti’s day, nel segno della formazione e della tecnologia al servizio dell'uomo
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Guardare al passato ma solo per carpirne lo spirito illuminista che rimette l’uomo al centro di tutto, per calarlo in un momento in cui le intelligenze artificiali fanno discutere e anche un po’ paura. Ecco il senso della giornata che l’Unical ha voluto dedicare ad Adriano Olivetti, un imprenditore che con la sua visione sociale del lavoro in fabbrica, ha rivoluzionato il modo di fare impresa in tutto il mondo, e che ha visto tra gli ospiti il padre del microchip, Federico Faggin.
«Olivetti resta una guida per tutti noi – dice Gianluigi Greco, direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica -. Il suo faro illumina il nostro cammino e porta a chiederci: tutte queste tecnologie che stiamo producendo, a cosa servono? Ecco, la risposta, come ci insegna Olivetti: servono a migliorare la nostra società, a migliorare l’uomo. La Calabria è spesso ultima in molte classifiche – dice Greco – ma non da un punto di vista di innovazione tecnologica. Oggi ci sono tanti studenti che ascolteranno le testimonianze preziose di chi è partito da zero e ha avuto successo. E magari si convinceranno che se queste persone sono riuscite a realizzarsi, confidando solo nelle proprie capacità, magari toccherà anche a loro, se sapranno impegnarsi e studiare».
Il prorettore dell’Unical, Francesco Scarcello, dopo aver portato alla platea, piena di studenti, i saluti del Rettore Nicola Leone assente per motivi di salute, ha rimarcato come la lezione di Olivetti, che impostava il lavoro sulla collaborazione tra dipendenti, e al legame tra impresa e comunità, sia stata recepita al punto da diventare uno dei principi che muovono lo spirito formativo dell’Unical. «Cerchiamo di portare avanti questi valori – ha detto ai nostri microfoni il prorettore -. Il nostro Technest, che è un incubatore di imprese interno all’ateneo, è il nido di tante aziende che portano all’esterno, con successo, le competenze acquisite durante gli studi».
Tra i maitre à penser dell’evento, l’imprenditore Gianfausto Ferrari, presidente di Superpartes Digital Innovation. «Voglio partire proprio dal titolo di questo convegno: “Il futuro per i giovani e i giovani per il futuro”, perché dobbiamo sfatare un mito e cioè la logora narrazione che vuole i ragazzi del Sud costretti andare al Nord per trovare lavoro. Fino a trent’anni fa questo era vero, perché all’epoca, nel Settentrione d’Italia, c’era la Pirelli, la Fiat, la Falk, fabbriche che ora non ci sono più. Quello che c’è oggi, è la tecnologia e questa ci permette di fare le cose che vogliamo o dobbiamo fare, anche dalla meravigliosa terra di Calabria».