I ragazzi del liceo Siciliani di Catanzaro pensano alla maturità e raccontano: «Nessuno si aspettava di vivere gli ultimi mesi di scuola in questo modo»
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A seguito della chiusura delle scuole, da più di un mese gli studenti calabresi stanno proseguendo il programma di studio attraverso videolezioni con i propri docenti. Per capire come stanno affrontando questa nuovo metodo di studio, siamo entrati “virtualmente”, all’interno della V G del liceo scientifico “Siciliani” di Catanzaro che si sta preparando agli esami di maturità in attesa di conoscere dal Ministero le modalità di svolgimento.
L'esperienza degli studenti catanzaresi
«La didattica a distanza, integrata con le varie piattaforme – ha spiegato il prof. Nicola Chiriano, docente di matematica e fisica del “Siciliani” - è stata da noi utilizzata, già prima di questa emergenza, come un complemento della didattica tradizionale per l’approfondimento di alcune discipline. Ora è diventato l’unico mezzo di comunicazione che ci sta consentendo di mantenere un filo di connessione sia dal punto di vista dei programmi che da quello relazionale. In questo modo ci sentiamo meno soli, siamo meno distanti, e possiamo portare avanti il lavoro».
«È chiaro che non possiamo fare a distanza quello che si può fare a scuola – ha detto ancora Chiriano - però cerchiamo di trovare, di concerto con gli altri docenti, un surrogato che possa essere utile sia per noi che per gli studenti. Le attività che stiamo svolgendo ci aiutano anche a fare delle valutazioni sugli studenti, ma ancora non sappiamo come si potranno poi trasferire sui registri che, al momento, sono sospesi».
Dopo le difficoltà iniziali, ora la didattica online procede più spedita: «Questa è una situazione diversa da quella a cui siamo abituati – ha detto la studentessa Laura Aloi - all’inizio è stato difficile, ma poi grazie all’aiuto dei professori ci stiamo abituando ad una situazione che sino a poche settimane fa era impensabile».
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Esami di maturità: si attende il decreto
«La principale difficoltà è sicuramente rappresentata dall’eventuale nuova modalità dello svolgimento degli esami - ha detto Nicola Chiriano -, ma sarà necessario anche capire come dovremo comportarci in merito alle valutazioni e alla registrazione delle presenze. È una situazione nuova per tutti. Attendiamo i provvedimenti per avere un percorso più delineato, ma nel frattempo noi siamo pronti ad affrontare ogni situazione».
A vivere con maggiore perplessità questi giorni sono i diretti interessati, ovvero gli studenti che dovranno affrontare le prove d’esame di ogni ordine e grado. Pierpaolo Marino, che dovrà svolgere la prova dell’ultimo ciclo scolastico ha spiegato che «nessuno si aspettava di vivere gli ultimi mesi di scuola in questo modo». «Volevamo stare insieme – ha detto ancora Pierpaolo della V G del “Siciliani” - non solo con i nostri compagni ma anche con i nostri professori, grazie a loro ci stiamo preparando al meglio per questi esami di maturità. Ancora non abbiamo la certezza di come si svolgeranno e credo che la paura sarà uguale, sia da casa che a scuola, ma io preferirei tornare in classe per salutare tutti, perché ci manca questo contatto fisico».
Bozza decreto scuola
Secondo la bozza del decreto si presumono due possibili scenari. Il primo, che prevede il rientro a scuola per il 18 maggio, consentirebbe di mantenere le tre prove, due scritti e l’orale. Nel secondo scenario, invece, con il protrarsi della chiusura delle scuole, la maturità consisterebbe solo nel colloquio multidisciplinare che potrebbe anche essere svolto a distanza, come sta avvenendo già da settimane per gli esami universitari.