Un successo, l’inedita sfida promossa dal Premio Letterario Caccuri, nel quadro di una serie di attività sul territorio per promuovere la cultura. Questa volta la sfida non era semplice: portare l’arte, la musica, la poesia, tra gli allevamenti del Parco nazionale della Sila, a due passi da Camigliatello. La sfida è stata immaginata e condotta da Franco Laratta, giornalista, che ne ha realizzato uno speciale di “E venne il giorno della Calabria”, che andrà in onda sabato prossimo su LaC Tv.

In un’atmosfera particolarmente suggestiva, tra le mandrie che pascolavano tranquille, mentre il cielo sembrava in attesa prima di scatenare la pioggia, tutto si è svolto quasi in punta di piedi, come se gli artisti non volessero disturbare quella quiete incantata e gli animali che pascolavano in tranquillità ai bordi del palco. 

Così hanno colpito le poesie di Anna Lauria, le canzoni di Domenico Scarcello dei VillaZuk, l’ironia e la grande professionalità dell’attore Mirko Iaquinta. Tutto si è svolto nei pascoli dell’allevamento Paese, una storica famiglia che ancora oggi fa la transumanza, portando un centinaio di bovini a seguire il ritmo delle stagioni, ora piuttosto sfasate. Antonio Paese ha guidato le persone, i giovani, le comitive, nelle sue stalle, da pochi giorni anche meccanizzate con una straordinaria mungitrice robotizzata che garantendo prima di tutto il benessere animale, ha sostituito  l’uomo che questi lavori non vuole fare più. E poi con questo sistema sono le vacche a decidere quando mangiare, bere, riposarsi e sottoporsi alla mungitura. Si tratta della prima mungitrice robotizzata della Calabria. 

Tra le balle di fieno hanno poi presentato i loro libri gli scrittori calabresi Vinicio Leonetti, giornalista professionista e firma storica in Calabria, con il suo lavoro di successo “Eroine”; Salvatore Conaci, giovane docente di Girifalco, amante della letteratura e del latino, che ha presentato un inedito thriller psicologico con i tratti del giallo “Cosa accadde davvero a Evie Benson”.

E poi Anna Ciappetta, la volontaria di Cassano, che ha prestato la sua opera di assistenza, nel cuore del primo Lockdown, all’interno dell’ ospedale di Cosenza, raccontando quella durissima esperienza nel libro “Occhi che abbracciano”. 

Così lentamente è trascorsa la prima giornata di questo inedito incontro tra cultura e natura, che ha lasciato il segno nei partecipanti e nei protagonisti, per quei luoghi veramente unici e di straordinaria bellezza, e per l’arte che si è manifestata al contatto con gli animali, veri protagonisti dell’iniziativa. A descrivere il tutto è stato proprio Vinicio Leonetti con la sua bella penna di grande giornalista: “Scenario mozzafiato, palco sul rimorchio da trattore, sfondo vaccino, sedili in paglia, fragole autunnali, formaggi vergini, vini storici, show autentici, poesie con Duonnu Pantu e Ciardullu! Giornata fantastica e atipica. È stata creato un’installazione degna del Festival di Venezia”.