Dopo anni di mancata gestione e cancelli chiusi, seguiti all’inaugurazione del 2016, il ministero per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, segretariato regionale per la Calabria, ha disposto la consegna in favore del Comune di Lamezia Terme dell'area archeologica di scavo “Antica Terina”. L’atto segue all'ultimazione dell'intervento denominato “Area archeologica Antica Terina – Località Iardini di Renda – Scavo archeologico dell'abitato dell'Antica Terina”.


«Ciò consentirà finalmente di rendere pienamente fruibile anche detta importante area, caratterizzata dagli scavi archeologici relativi all'abitato dell'Antica Terina, e costituisce un importante passo in avanti nella realizzazione del progetto dell'amministrazione di creare un percorso turistico-culturale che renderà ulteriormente attrattiva la città di Lamezia» scrive in una nota il sindaco Paolo Mascaro.


«Dopo l'Abbazia Benedettina, finalmente aperta al pubblico nel 2020 e meta nei mesi passati di centinaia e centinaia di visitatori, anche gli scavi archeologici di Terina, per la cui consegna si è prodigata per mesi l'assessore Giorgia Gargano, costituiranno inevitabile meta per i tanti che intenderanno visitare e dimorare nella nostra città. L'amministrazione, concretizzando in pieno nonostante tante oggettive difficoltà il proprio programma, sta anche fattivamente operando per riprendere a breve i lavori del Bastione di Malta che potrà anch'esso in pochi mesi assurgere allo splendore che merita».


Il tutto rientra nella logica di attivare un circuito archeologico e turistico dei beni lametini da troppo tempo sotto chiave. A quelli citati si aggiunge anche il castello Normanno Svevo al momento non agibile e per il quale si stavano intercettando risorse. Ora l’avvenuta decadenza del sindaco, seguita all’accoglimento parziale del ricorso del Tar, potrebbe mettere un freno a questo percorso.