Il trionfo della tenerezza: questa, in ultima istanza, la sintesi della Varia 2019, appena archiviata in una Palmi luminosa e calda, gremita di gente e di pathos, di bandiere e fazzolettoni, teatro - finalmente!-, di unità, condivisione e programmazione organizzata: e Dio solo sa quanto la Calabria abbia bisogno, oggi, di simili nutrimenti. La città ha dato vita ad una festa simbolica, la prova provata di come una terra, se vuole, può voltare pagina. E lo ha fatto stringendosi attorno al suo simbolo, la Varia: la colossale macchina a spalla patrimonio Unesco che ha ispirato il crescendo di organizzazione e tradizione apparso ai più il vero giro di boa, tanto nella rappresentazione di sé che questo territorio è riuscita a dare, che nell’assimilazione di processi decisionali virtuosi.

La Varia dell'orgoglio calabrese

Del resto, che questa del 2019 doveva essere - e sarebbe stata - la Varia della trasparenza e della legalità, lo aveva già annunciato in un’intervista rilasciataci un paio di settimane fa Saverio Petitto, a capo del comitato organizzatore. Ma che la festa si sarebbe trasformata anche nel simbolo della rinascenza calabrese, prova di come energia e pathos, se bene indirizzati, siano capaci di incanalarsi positivamente in una forma organizzata e bella, questo lo ha dimostrato solo la giornata appena trascorsa, la cui copertura mediatica ha regalato a migliaia di spettatori collegatisi da tutto il mondo emozioni, entusiasmi, ansie, commozione e fatiche dei protagonisti. La diretta streaming, satellitare e digitale, affidata al network LaC ed orchestrata e condotta da Domenico Milani, ha impegnato decine di addetti ai lavori in una giornata televisiva di livello europeo.

Un ritratto ravvicinato

Le telecamere, entrate in punta di piedi ma con puntualità nei luoghi simbolo dell’evento (dalle case storiche dove tradizione vuole la Varia abbia inizio, all’apice della macchina a spalla) ne hanno rivelato gli aspetti intimi, rimasti segreti sino a ieri. Hanno colto ogni sfumatura, ogni espressione dei personaggi assisi nel trono più spettacolare d’Italia, dall’Animella Maria Pia Caminiti al Padreterno Francesco Fraccalvieri, dai boccoli di ogni singolo angioletto assiso sullo spettacolare Empireo colorato e mobile alle camice impregnate di sudore e di orgoglio dei mastri e degli ‘mbuttaturi, i 200 palmesi che rappresentano ad ogni Varia, ed al tempo stesso, le corporazioni della città e le diverse anime della Calabria. Il drone, dal canto suo, ha ricucito tutto nel colpo d’occhio spettacolare della Costa Viola.

I palmesi nel mondo

Commoventi, sui social, le reazioni dei cittadini fuori sede, degli emigrati, che grazie ai media del network LaC si sono visti restituire in tv, sul web, sui social, ogni piccola sfumatura della festa. Hanno potuto accompagnare l’Animella tutto il giorno, toccare con mano la commozione dei genitori, assaporare le atmosfere quiete e tradizionali dei salotti buoni della Palmi storica. Sono entrati per la prima volta in casa Tigano prima, e Mezzatesta poi; hanno visto l’Animella sdraiarsi per il riposo dopo il pranzo tradizionale, l’hanno seguita sullo scalone del palazzo Mezzatesta, e su, sino al posizionamento all’apice della Varia.

Emozioni al tramonto

Cosa rimarrà della giornata di ieri? La tenerezza, certo. La dolcezza del tramonto, l’emozione dipinta sui volti, il trionfo di abbracci ed emozioni, l’amore dei palmesi per la loro terra. Ma anche la forza e l’impeto della Varia: lo splendido paganesimo trionfante dell’Animella portata in trionfo, tra ali di folla, palme, fiori; l’energia di una festa appena ammantata di cattolicesimo, con l’arcaico, il dionisiaco, il greco che spinge per riemergere. E la generosità munifica di questo lembo di Calabria, la meraviglia della luce e paesaggio. Un affresco unico, mostrato come mai prima d’ora. La Varia 2019 traccia una strada maestra, una lezione di vita, che i calabresi dovrebbero assimilare. L’energia che portano dentro, il sovraccarico di sentimento, di orgoglio e di vitalità, che spesso li contraddistingue, se mal controllata, può diventare eccessiva: foriera di danni, e tornare indietro come un boomerang, sfociando nella violenza, nel cupio dissolvi, nell’autolesionismo. Convogliata in una visione di crescita comune, di bellezza ed unità, è invece abbagliante. Luminosa e coinvolgente proprio come la Varia alla quale abbiamo appena assistito.

Il segreto della Varia

Ecco, il segreto della Varia, è la sua capacità di imbrigliare e sfruttare beneficamente l’energia, l’arcaico, l’eco pagana e dionisiaca della sua gente, e di dar vita grazie ad essa ad un’esplosione, sì, ma di vita. Un fuoco di passione che diventa d’artificio. Un’emozione che da urlo incontrollato si fa racconto, narrazione, disegno. E per questa capacità di imbrigliare il pathos e sfruttarlo in senso benefico, la Varia è da prendere ad esempio. Non a caso, dal 2014 è stata istituzionalizzata quale festa di Calabria. 

Un premio alla comunicazione

In quest’ottica, il premio alla comunicazione dato al Presidente del Gruppo Pubbliemme, nonché Editore del Network LaC Domenico Maduli per mano dello stesso Domenico Milani, l’anfora in argento realizzata dal maestro orafo crotonese Michele Affidato, ha inteso ribadire quanto sia strategico e premiante raccontare bene la Calabria, ai fini del riconoscimento definitivo dei suoi meriti, della sua bellezza, della sua forza. «La nostra terra ha bisogno di visione - ha dichiarato a tale proposito Maduli -. Va raccontata e rilanciata da chi sa utilizzare i media in modo consapevole, da chi è al passo con i tempi, da chi conosce la comunicazione e sa gestirla ed indirizzarla. Oggi – ha quindi concluso – con la diretta della Varia 2019 abbiamo fornito un servizio pubblico, svelando ai Calabresi, residenti qui come in tutto il mondo, i segreti più intimi e profondi della Festa simbolo, dal 2014, di tutta la Regione. Questo, il vero servizio pubblico. Questa, la missione del network». Un impegno profuso anche dalla presenza, per l'intera settimana precedente l'evento, di Saverio Caracciolo, responsabile della fotografia del Network, e raffinato videomaker. Le sue immagini, la sua visione della Varia, saranno protagonisti di un contributo video destinato ad arricchire non poco la memoria cittadina.

La diretta di Domenico Milani

Dal palco allestito nella piazza grande, Domenico Milani ha orchestrato tempi ed alternanze della diretta televisiva, dando vita ad una giornata di grande televisione. Ad affiancarlo sul palco, fotografo e profondo conoscitore della Varia - Giovanni Squatriti e l’avvocato Marilù Zaccuri, entrambi palmesi Doc, insieme alla modella Sara Mendicino.