È un personaggio fuori dagli schemi, un artista che mescola l’astrazione simbolica con la realtà, che riqualifica lo spazio attraverso l’architettura e i colori. E’ Nick Spatari fondatore insieme alla compagna Hiske Maas, del Musaba, il museo laboratorio di Santa Barbara nel cuore dell’Aspromonte. A lui, alla sua vita, al rapporto con la terra e al suo mondo creativo è ispirato il docufilm “Il sogno di Jacob” che prende il nome da uno dei suoi capolavori più famosi. Un lavoro, della durata di 55 minuti circa, realizzato con i fondi Pac della Regione Calabria per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, con il sostegno della Fondazione Carical, il patrocinio della Calabria Film Commission e del Parco nazionale dell'Aspromonte, presentato ufficialmente alla cittadella regionale a Catanzaro e destinato ad approdare nei principali festiva nazionali e internazionali.

Il film

La chiave narrativa scelta dal regista  Luigi Simone Veneziano, che è anche sceneggiatore insieme alla giornalista Alessia Principe, è stata quella del racconto metacinematografico  per rendere la storia del Musaba e dei suoi fondatori, un viaggio onirico nel tempo. Il film racconta di una troupe, diretta da un regista, dal passato brillante ma dal presente tormentato, che deve raccontare il Musaba e Nik per un servizio televisivo. E il regista dopo l'incontro con Nik ritroverà se stesso.  Una storia che meritava dunque di essere raccontata come sottolineato in conferenza stampa dallo scrittore Gioacchino Criaco, anche lui nel cast insieme a Francesco Paglino, Enzo e Alessandra De Liguoro e Pino Torcasio. A interpretare Nick Sparati bambino, il piccolo Danilo Kononenko. Alla conferenza di presentazione, moderata dalla giornalista Maria Teresa D'Agostino, sono inoltre intervenuti Francesca Florio dell'associazione Le Sei Sorelle e l'assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano.