VIDEO | Nel dibattito della kermesse che valorizza il turismo montano, ribaltata l'immagine che vuole il poeta di Recanati come solo campione del pessimismo
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Una provocazione culturale, nella quarta serata del Serre In Festival, per scandagliare l’attualità del pensiero di Giacomo Leopardi. Il poeta di Recanati, frettolosamente liquidato come campione del “pessimismo cosmico”, è stato al centro di un dibattito moderato dalla docente Clara Grillo e presentato dal direttore artistico Armando Vitale. «Abbiamo bisogno di fare pace con la natura – ha detto quest’ultimo – specie alla luce delle emergenze climatiche che viviamo, quindi proporre l’attualità di un grande fautore della concordia e della solidarietà ci è sembrata una proposta suggestiva e gravida di riflessione corale».
Sul palco, inframezzati dalla recitazione musicata a cura di Daniela Vitale e Brunello Tripodi, gli interventi dell’attivista Giuseppe Zangari delle insegnanti Loredana Marzullo e Anna Solimini Vavalà, che hanno inquadrato il valore formativo dell’autore de La Ginestra. «Se lo si libera dall’etichetta spesso unidirezionale che l’accompagna – ha detto quest’ultima – i ragazzi lo amano perché vi trovano quel senso dell’azione e della volontà di cercare l’infinito di cui lui è un grande simbolo».
Alleanze con le agenzie formative, nel solco di un Festival che, giunto alla sesta edizione, ha mescolato ancora riflessioni pensose e spettacolo – grazie alla scuola di danza New Gimnasium – accogliendo i responsabili nazionali di Giovani Libertas, Francesco De Caria e Cosimina Pisani.
In questa che è una delle capitali calabresi del turismo montano – in vista dell’appendice del 21 agosto, quando verrà recuperata la premiazione del Serre in Festival – saltata per il maltempo – l’intreccio tra spiritualità ed esortazione all’azione, è sempre di casa.