È venerabile Mariantonia Samà, meglio conosciuta come Monachella di San Bruno. Nata a S. Andrea Apostolo sullo Ionio, in provincia di Catanzaro, il 2 marzo 1875, restò immobile nel letto per 60 anni in posizione supina e con le ginocchia alzate, senza piaghe da decubito. Aveva solo 11 anni quando, tornando dalla campagna, dopo aver bevuto dell'acqua in un acquitrino, accusò anomali disturbi non diagnosticati dei quali fu liberata solo dopo un esorcismo alla certosa di Serra San Bruno nel 1894 ma nonostante ciò le sofferenze la accompagnarono per tutta la vita. Un calvario che la "serva di Dio" affrontò con fede diventando riferimento spirituale per il suo paese, e non solo, fino alla morte avvenuta il 27 maggio 1953.

 

Verso la santità

Sulla base della sua fama di santità la diocesi di Catanzaro Squillace ha avviato nel 2007 l'inchiesta diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione fino a quando, a dicembre scorso, è stata dichiarata venerabile, la prima in assoluto della diocesi di Catanzaro Squillace, riconoscendone le virtù. "Questo significa che la Chiesa ha presentato Mariantonia alla imitazione - commenta padre Pasquale Pitari, autore della positio per la causa di beatificazione - la sua vita santa è presentata dal Santo Padre alla imitazione dei fedeli". La "serva di Dio" ha da subito accettato le sue sofferenze, immolandosi per i più bisognosi. In molti si rivolgevano a lei, anche in tempo di guerra, chiedendo preghiere per i propri cari e trovando conforto nelle sue parole. Il 18 dicembre scorso Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui Mariantonia è dichiarata venerabile e ieri, nel corso della santa messa nella Basilica dell'Immacolata a Catanzaro, l'arcivescovo metropolita mons. Vincenzo Bertolone ne ha dato lettura alla presenza di tanti fedeli che attendevano con gioia questo momento, che rappresenta il primo passo verso la santità.

La casetta della Monachella, riferimento per i fedeli

Negli anni le diverse testimonianze di guarigioni avvenute per sua intercessione sono state raccontate in libri e documentari e intanto a Sant'Andrea l'umile casetta della Monachella, continua ad accogliere tanti pellegrini e oggi, all'indomani della notizia della venerabilità, in paese si respira un clima di gioia. All'interno dell'abitazione di soli 12 metri quadrati, sono ancora custoditi il letto, un tavolino e il velo che copriva il capo della serva di Dio.

Rossella Galati