La Calabria è davvero un paese delle meraviglie perché come nella fiaba di Carroll tutto può accadere e tutto può capovolgersi. Dopo mesi di attesa, è arrivata la nomina non del nuovo presidente della Calabria Film Commission ma del nuovo commissario che raccoglie il testimone di Giovanni Minoli. Si tratta dello stilista Anton Giulio Grande che per un anno traghetterà l'Ente (forse verso una presidenza stabile?). Il sarto lametino, famoso per i suoi abiti, che hanno fasciato procaci attrici e soubrette, adesso dovrà vedersela con il mondo del cinema che con quello del fashion non ha molto a che fare a parte gli outfit sui red carpet e le paillettes delle prime.

La voce di Grande, in pole position per l’incarico, si rincorre da almeno due mesi, ai più sembrava più una boutade, dato che il talentuoso stilista (che, va detto, nel suo settore macina da anni consensi e applausi) non sembra abbia mai avuto competenze in materia cinematografica in senso stretto.

Che il vento cinefilo fosse cambiato s’era inteso già un buon mesetto. Il comparto madre, quello del Turismo, sembrava deciso a inglobare tutto quello che gira intorno alla cultura, cinema compreso. Sull’esempio pugliese l’idea poteva anche funzionare a patto di cinturare la Fondazione di personale altamente competente, possibilmente con una certa esperienza alle spalle, che non solo sapesse distinguere un buon progetto da uno meno buono, ma che avesse familiarità con l’ambiente produttivo, con la filiera della Settima Arte o dell’audiovisivo in generale, che potesse presenziare, parlando a ragion veduta, di pellicole sui palchi importanti o nelle fiere o nei meeting. D’altronde si chiama Calabria Film Commission (ancora).

Grande aveva manifestato, nel recente passato, la voglia di aprirsi al settore della promozione culturale calabrese, e adesso eccolo in una veste un po’ insolita (tenendo conto della sua preziosa storia ma come couturier), a capo di un Ente cinematografico. Allora c’è da chiedersi: poteva essere un qualunque talento a guidare questa Fondazione? Un cuoco stellato, un atleta olimpionico, un archistar, un influencer, un calligrafista? Evidentemente, sì.