Istituita con decreto regio il 31 marzo 1818, ebbe come prima denominazione quella di Regia Biblioteca Ferdinandiana, in omaggio al sovrano Ferdinando di Borbone che, dopo la seconda restaurazione, aveva accolto le richieste del Sindaco e del Decurionato reggino. Compie 207 anni la biblioteca comunale Pietro De Nava di Reggio Calabria, tra le istituzioni culturali calabresi più longeve.

Oltre due secoli di anzianità consentono di ritenere la Pietro de Nava di Reggio Calabria una biblioteca storica, con prevalente e tradizionale indirizzo umanistico. Il fondo più antico è quello "pergamenaceo" comprendente 147 pergamene dei secoli XIII-XIX: capitoli, lettere e privilegi concessi dai vari sovrani, diplomi di laurea e bolle pontificie. La pergamena più antica risale al 1285.

La sezione Manoscritti e libri antichi possiede, inoltre, 14 Incunaboli, 582 Cinquecentine, 974 tomi del 1600 e 3.793 del 1700, 45 manoscritti.

Il primo libro in lingua ebraica stampato con data certa, il commentario al Pentateuco di Rashi, fu dato ai caratteri nella Giudecca di Reggio nel 1475 dal tipografo ebraico Avraham Ben Garton. Dell'unica copia originale conservata nella sua interezza, scoperta dal bibliofilo Giovanni Bernardo De Rossi e dallo stesso donata alla Biblioteca Palatina di Parma, dal 2006 una copia anastatica è custodita presso la biblioteca Pietro De Nava di Reggio Calabria.

Anche luogo del cuore Fai, la biblioteca comunale Pietro De Nava di Reggio Calabria custodisce un fondo librario che conta oltre 116 mila opere.

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