Il vescovo di Cassano allo Ionio, Francesco Savino, in un messaggio ai giornalisti alla vigilia del patrono San Francesco di Sales, ha voluto ricordare il giovane reporter, deceduto lo scorso 14 dicembre. Ed ha affermato in una nota: «Voglio dedicare questo nostro momento, questa nostra conversazione ad Antonio Megalizzi, il reporter 29enne morto a Strasburgo in quella che è passata alle cronache come la strage dei mercatini di Natale. Mi ha molto colpito ascoltare le parole con cui amici, familiari, colleghi descrivevano la figura di questo straordinario giovane, icona, forse, di un'intera nostra generazione».

 

I due grandi amori di Antonio

Prosegue: «In queste testimonianze emergeva con chiarezza un duplice, ostinato, amore di Antonio: da un lato, verso la professione giornalistica, tanto che ottenere il sospirato 'tesserino' dell'Ordine era diventato per lui un vero e proprio traguardo di vita; dall'altro lato, l'amore verso la politica, il bene comune, e in particolare verso l'Unione Europea e il suo funzionamento. Che esempio paradigmatico, e controcorrente, come solo i martiri e i profeti sanno essere, di quel connubio di amore e ricerca della verità, di cui abbiamo discusso».

 

L'emblema di una generazione

Il giovane reporter dai sogni grandi è stato definito dal vescovo «l'emblema di quella necessità di cui vi parlavo: necessità di innamorarsi della realtà che si vuole raccontare, per poterla raccontare veramente. Necessità che nasce dal cuore, contro tutto e tutti, contro una vulgata che ti dice di diffidare, nell'ordine, della stampa, della politica, dell'Unione Europea. Che amore coraggioso. Tra gli aneddoti su Megalizzi raccontati dagli amici, mi ha incuriosito il riferimento al 'concetto dell'asterisco', cui il giovane reporter avrebbe dedicato un suo scritto».

 

Il concetto dell'asterisco

Continua: «L'asterisco, sosteneva Antonio, è una sorta di marchio di unicità, che rende speciali le persone e le cose; un valore aggiunto, un bonus di significato da applicare alle cose che si amano. Quale migliore augurio posso rivolgervi se non quello di essere 'giornalisti*', giornalisti con l'asterisco?! Usate gli asterischi nella vostra professione. Cospargete di segni d'attenzione e di amore le storie, le persone, i volti che fate oggetto dei vostri racconti. Fate che nessuna notizia sia una 'semplice' notizia, che nessun fatto sia un 'semplice' fatto. Scrivete notizie*, narrate fatti*». Conclude il vescovo: «Innamoratevi dell'unicità dei frammenti di vita di cui vi occupate e fate che il loro significato sia il risultato di un rapporto vero che stabilite con essi».

 

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