Sarà proiettato in sala per la prima volta il docufilm “Il sogno di Jacob” (qui il trailer), ispirato alla vita e alle opere dell’artista Nik Spatari, fondatore insieme alla moglie Hiske Maas del MuSaBa (Museo Santa Barbara). L’appuntamento è per mercoledì 30 novembre alle ore 20 al cinema Citrigno di Cosenza.

Dopo il debutto nel 2021 nel cartellone del Magna Graecia Film Festival, l’opera del regista Luigi Simone Veneziano, scritta a quattro mani con la giornalista di LaC e scrittrice Alessia Principe, approda al cinema per un evento speciale. Parte del ricavato dei biglietti sarà infatti devoluto per l’attivazione di un laboratorio d’arte per persone sorde così come lo era Spatari che è riuscito a trasformare ugualmente la sua vita stessa in un capolavoro.

«È una grande emozione presentare il film nella mia città – ha dichiarato il regista Veneziano -. Credo che “Il sogno di Jacob” sia una testimonianza preziosa di un contesto storico e culturale che sembra lontanissimo, anche se non lo è, e di un artista a cui tutto il mondo guarda con grande ammirazione. Quello che mi ha colpito, durante le riprese, è stata l’incredibile forza che trasmetteva Nik, e il dispiacere più grande è che non sia riuscito a terminare il mosaico monumentale a cui lavorava da molti anni».

«Raccontare il Musaba – ha detto la giornalista Alessia Principe - è stata un’esperienza sensoriale. Per una settimana, durante le riprese, abbiamo vissuto l’anima di un posto in cui la natura è il cuore e l’arte l’essenza di un “organismo” vivo, composto di immagini, storia e ricordi. Questo museo è una rarità da proteggere a tutti i costi».

Fuori e dentro lo schermo

“Il sogno di Jacob” è un racconto metacinematografico, sospeso tra il mockumentary e il documentario, che ha per protagonista uno degli artisti italiani più importanti del ‘900: Nik Spatari (scomparso un anno dopo la fine delle riprese). Il film sfrutta diversi registri narrativi: il linguaggio prettamente documentaristico viene contaminato dalla fiction e dalla videoart, soluzioni che amplificano l’atmosfera onirica e misteriosa del Musaba di cui Spatari è divenuto una sorta di Genius Loci.

Spatari, insieme a sua moglie, l’artista olandese Hiske Maas, intorno agli anni Sessanta, lasciò Milano per trasferirsi nel cuore del Sud Italia: l’Aspromonte. Con pochi mezzi e grandi sogni, realizzarono insieme un Museo unico nel suo genere che chiamarono Musaba, Museo Santa Barbara, in onore ai ruderi di un vecchio monastero.

Un racconto metacinematografico

Una troupe giunge in Aspromonte per realizzare un servizio televisivo sul Musaba (Museo Santa Barbara) e sulla vita di Nik Spatari. Il regista, Salvo (interpretato da Francesco Paglino), dopo aver incontrato Nik e sua moglie Hiske, scoprirà un mondo inaspettato in cui tempo e arte si mescolano e il passato si maschera da futuro ancestrale.

Il Musaba stesso apparirà a Salvo come un corpo pulsante di vita, fatto di occhi che osservano e di una luce ispirata alle opere di Michelangelo. Il percorso condurrà il regista, infine, al cospetto del "Sogno di Jacob", detto anche "la Cappella Sistina calabrese", in cui spicca, in tre dimensioni, la storia del patriarca con cui l'artista si identifica, e che riunirà Spatari al suo lato infantile.

Gli attori e la crew

Nel cast de “Il sogno di Jacob” Francesco Paglino, attore di teatro e di cinema per registi come Paolo Sorrentino, Eduardo De Angelis, Stefano Incerti e Roberto Faenza. A teatro ha lavorato con Renato Carpentieri, Enrique Vargas, Remondi e Caporossi e in numerose produzioni di Teatri Uniti con la regia di Andrea Renzi e di Toni Servillo; Enzo De Liguoro, attore e performer riconosciuto a livello europeo, che vanta collaborazioni con Marina Abramovich, Studio azzurro, Rabarama,  conosciuto al pubblico del piccolo e grande schermo per le interpretazioni in “Squadra antimafia”, “L’ultimo padrino” e “Corpo celeste”; Pino Torcasio, attore di fiction e serie televisive come “Romanzo criminale”, “Gente di mare2”, “Solo”. Lo scrittore calabrese di fama internazionale, Gioacchino Criaco autore di bestseller come “Anime nere” e “La maligredi”, interpreta se stesso in un cameo del film. 

Della troupe hanno fatto parte Vittorio Sala, direttore della fotografia; Francesca Marchese, organizzazione generale; Andrea Ras aiuto regista; Luigi Porto compositore e sound designer;  Giuseppe Tripodi fonico; Walter Cutrupi operatore Movi, Simone Nocchi fuochi, Francesco Farina riprese aeree, Walter Nicoletti operatore Eva.