Una disabilità provocata da un ictus che non ha spento la sua voglia di vita e la passione per le tradizioni. Carmelo Crucitti e la sua famiglia, ogni anno, a Varapodio nel Reggino realizzano suggestivi presepi. Bellissime creazioni sulla natività con decine e decine di personaggi, tutti di pregevole fattura. A rendere tutto ancora più realistico, i movimenti delle statuine resi possibili grazie a ingegnosi meccanismi. Carmelo, a 30 anni, ha dovuto fare i conti, insieme alla sua famiglia, ad un improvviso cambio di vita. Un percorso in salita costellato da grande sofferenza. La costruzione della sacra rappresentazione è un modo per esternare la propria creatività, l’attaccamento all’arte presepiale, il bisogno di raccontare e raccontarsi. Oltre ogni barriera, oltre ogni disabilità.

Presepe a Varapodio

Negli anni, il presepe di Varapodio è diventato un vero e proprio punto di attrazione. Carmelo si spende senza sosta nel suo allestimento lavorando con una sola mano, rifinendo ogni dettaglio con una precisione maniacale. Viene sostenuto dai familiari e dai numerosi fratelli. Una passione ereditata dal papà e dal nonno: «Ora- spiega Carmelo comunicando attraverso un tabellone con le lettere dell’alfabeto – sto tramandando tutto ai miei nipotini che spero continuino questa tradizione».

Clicca qui per rivedere la puntata andata in onda su LaC Storie, a cura del videoreporter Saverio Caracciolo