Il Premio letterario Caccuri esce dalle mura dello splendido piccolo borgo in cui è nato dodici anni fa, attraversa le montagne, i laghi, arriva nello splendido Parco nazionale della Sila. Con l’obiettivo di realizzare un perfetto connubio tra natura e cultura, grazie ad una serie di iniziative che hanno colto nel segno, hanno perfino stupito, suscitando meraviglia.

L’Accademia dei caccuriani, con in testa il presidente Adolfo Barone, ha già sperimentato le incursioni culturali in altre piazze, in altri luoghi. 

Questa volta però ha voluto andare oltre, all’interno di Calabria Straordinaria ha organizzato un’intera ‘due giorni’ fatta di arte, di poesia, di racconto, di storia, di musica, di paesaggi mozzafiato.

Una due giorni in un week end caldo come se fosse piena estate, cominciata sabato di primo mattino alla scoperta dei Giganti della Sila, un fondo Fai di straordinaria bellezza; per poi spostarsi nella stazione ferroviaria a scartamento ridotto più alta d’Italia, quella di San Nicola - Silvana Mansio, a 1400 metri sul livello del mare.

E qui è arrivato puntuale lo storico convoglio delle ex Ferrovie Calabro Lucane, che nei primi decenni del secolo scorso liberavano i villaggi rurali da uno storico isolamento. Qui è stata raccontata in pillole la storia della grande emigrazione, della fuga dei calabresi nelle Americhe, nel Nord Italia, nell’Europa. E qui il bravo attore di teatro e cantautore per passione, Salvatore Audia, ha presentato un suo pezzo molto suggestivo e toccante proprio sull’ emigrazione.

La carovana del Premio Caccuri si è poi diretta dall’altra parte della Sila Grande, attraversando il Lago Cecita per poi fermarsi in località Aceretto, in visita a due aziende che si sono distinte per la qualità, per la produzione biologica, per l’innovazione: la Fattoria Pupo del giovane Lorenzo che è rientrato da Londra per avviare una sua attività agricola, e l’azienda Scrivano, che vanta una storia di più generazioni e che ha presentato l’agrigelato, una produzione particolarmente riuscita e apprezzata.

Molto apprezzata anche la seconda giornata dell’iniziativa, la scorsa domenica, dell’Accademia dei Caccuriani, che si è svolta in mattinata lungo le rive del lago Arvo, nella splendida Lorica affollata di tanta gente. Da qui la traversata del Lago Arvo con il battello elettrico di Loricaly, per ammirare uno spettacolo naturale simile a quelli canadesi o svizzeri, non certamente più belli, ma comunque più famosi e celebrati. 

E qui sulle rive del lago Arvo sono arrivati i ragazzi dello sci club Montenero che proprio in queste settimane compie quarant’anni, un club che ha cambiato la percezione della montagna calabrese, di una regione che veniva da tutti di ritenuta tutta mare e coste. E nulla più. 

Ad attendere gli appassionati della montagna c’era Domenico dei VillaZuk che ha ha tenuto un mini concerto molto apprezzato sul lungolago.

Un salto al Brillo Parlante, tra quei ragazzi che hanno portato vitalità allo splendido villaggio di Lorica, proprio quando era in piena crisi. È stata l’occasione per gustare la loro ultima produzione: una serie di birre prodotte in loco, in formule che hanno rivisto e aggiornato l’idea di birra artigianale. E anche il suo sapore.

Un tocco magico nel pomeriggio alla chiesetta San Lorenzo, sulle rive del lago Cecita. Qui la carovana si è fermata incantata, grazie allo splendido paesaggio e all’ ascolto delle poesie calabresi dell’ apprezzatissimo poeta Daniel Cundari, per poi passare la parola a Gianluca Congi, ornitologo giovane e già molto apprezzato in tutta Italia, che ha illustrato il grande valore della fauna della Sila, che si presenta straordinaria ed unica da tutti i punti di vista. 

Si è conclusa così una due giorni che è riuscita nell’intento di far godere alla gente che ha partecipato numerosa e attenta, la bellezza dei paesaggi della Sila Grande, l’incanto della montagna, dei laghi e dei fiumi, l’aria più pura d’Europa, il tutto coniugato con la poesia, la letteratura, la cultura.

Un premio, quello di Caccuri, e un’accademia, quella dei caccuriani, che riescono sempre di più a sorprendere.