L’incontro sull’irriverente sacerdote calabrese è stato uno degli incontri più seguiti della manifestazione che terminerà il 24 settembre
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Un sacerdote ma anche un poeta, il primo poeta calabrese, il primo ad avere l’ardire di scrivere versi erotici, a finire in prigione per questo e a riprenderlo a farlo. È stato il reading “Alla scoperta del primo poeta erotico calabrese Duonnu Pantu” uno degli incontri più seguiti della seconda giornata di eventi del Premio Letterario Caccuri.
Sei le giornate di eventi che animeranno il borgo medievale crotonese fino alla finale del 24 settembre. A coordinare l’incontro sul sacerdote poeta Domenico Piro, il giornalista scrittore Franco Laratta, mentre a recitare e ad approfondirne la figura il direttore del network laC Pasquale Motta, lo storico Arturo Fera, il performer Tiziano Boscarato. Versi ironici ed irriverenti quelli del poeta che mal si assortivano con l’abito talare che indossava. Ma, hanno spiegato Laratta e Motta, dietro il fluire della sua opera dialettale che usa termini spesso scurrili, si nasconde la figura di un ribelle intento a combattere i poteri forti ed arroganti di quel secolo buio.
Quattro i finalisti dell’edizione 2020 del Premio letterario Caccuri dedicato alla saggistica: Bianca Berlinguer con Storia di Marcella che fu Marcello (La Nave di Teseo), Alan Friedman con Questa non è l’Italia (Newton Compton), Renzo e Carlo Piano con Atlantide. Viaggio alla ricerca della bellezza (Feltrinelli) e Walter Veltroni con Odiare l’odio (Rizzoli). I quattro saggi sono stati selezionati da un comitato scientifico presieduto dallo storico Giordano Bruno Guerri e saranno votati da una giuria popolare e da una nazionale: in totale 110 giurati (30 nazionali e 80 accademici).
«Questa edizione del premio è una vera e propria sfida, una scelta di resistenza culturale di fronte alle avversità e all’imprevedibilità del presente e del futuro. Si riparte dalla cultura e dal territorio, fondamentali risorse del Paese», scrive l’Accademia dei Caccuriani, l’associazione culturale no profit che da circa dieci anni organizza il premio. Nel palmares dei vincitori delle precedenti edizioni spiccano i nomi di Pino Aprile, Roberto Napoletano, Barbara Serra, Claudio Martelli, Gianluigi Nuzzi, Antonio Padellaro, Nicola Gratteri e Carlo Cottarelli.