C’è un ieri che somiglia all’oggi, nulla è cambiato o forse tutto. Una storia antica, nella lingua e nelle maniere, che sembra osservare dinamiche sempre uguali. È La Salvazione, il nuovo lavoro scritto da Angelo Colosimo e diretto da Chiara Callegari – tra i registi del progetto GLA del Metastasio, Premio Ubu Speciale 2021 – che debutterà al Campania Teatro Festival, nel giardino paesaggistico di Porta Miano di Capodimonte il 3 luglio.       

Una produzione Wobinda, realizzata in collaborazione con Deneb e Mammut Teatro, che vede protagonista una famiglia di contadini nell’Italia rurale degli anni ’50, costretta a partire e a lasciare la propria casa per sempre pur di salvare il figlio, minacciato dal potente di turno per avergli mosso oltraggio.

Colosimo, calabrese d’origine ma bolognese d’adozione, continua a raccontare nelle sue drammaturgie storie di Calabria, appartenenze ancestrali che guardano al presente. La Salvazione è

una storia d’altri tempi, ma solo in apparenza, perché i due motori della vicenda, la brama di elevarsi socialmente per avere sempre di più e l’amore tra genitori e figli, sono sentimenti eterni e universali.

«Sento sempre l’esigenza di scrivere della mia terra, di raccontarne l’amaro – racconta il drammaturgo e attore Angelo Colosimo – l’intento è quello di aprire nuove riflessioni su questo lembo di terra che offre tante bellezze ma nasconde atrocità e sistemi che per certi versi non si differenziano molto da quelli di 50 anni fa».

Attraverso una drammaturgia asciutta, serrata, che non lascia respiro e le sonorità arcaiche del dialetto calabrese veniamo trasportati indietro nel tempo. Percepiamo l’odore della terra umida, il fruscio del grano maturo, ma anche la violenza che si nasconde dietro alle relazioni di potere, l’umiliazione di sopportare gli sputi della vita e la rabbia di chi non accetta più di piegare il capo.

Il tutto raccontato in uno spazio scenico vuoto, abitato solo dai corpi degli attori e da pochi, indispensabili elementi in equilibrio costante tra presenza e assenza, vuoto e pieno, matericità e astrazione.

In scena Salvatore Alfano, premio Hystrio alla vocazione Vincitore 2019, Angelo Colosimo che con il suo Bestie Rare si è aggiudicato il Premio Brisa e Rossella Pugliese, che torna al Campania Teatro Festival dopo aver presentato il debutto nel 2017 di Rusina, da lei scritto e diretto. I tre attori si fanno interpreti di un dramma che si ripete, in cui per salvarsi, per elevarsi, bisogna trovare il coraggio di percorrere l’unica via possibile, quella dell’abbandono.