L’Unical conferma il primato assoluto per i servizi: l’indicatore, che fa riferimento ai pasti garantiti e alle residenze per studenti. Su questo l’Unical ottiene il punteggio massimo di 110. "E venne il giorno della Calabria" compie un viaggio nel campus di Arcavacata di Rende, purtroppo semideserto causa Covid. E fa parlare studenti e docenti di un’università fra le migliori del paese, che è nata agli inizi degli anni ‘70 per dare alla Calabria una speranza e un futuro. E allontanare le vaste sacche di arretratezza e ignoranza.

L’Unical ha vinto tutte le sue sfide. Garantendo servizi, borse, strutture, comunicazione e servizi digitali, internazionalizzazione, occupabilità. La nuova rilevazione Censis vede un punteggio in crescita di 5 punti rispetto alla passata edizione del rapporto.

Di particolare importanza è la facilità con cui i laureati magistrali trovano lavoro a un anno dalla laurea.
L’ Università della Calabria vanta, nell’ultima rilevazione, circa 24.500 studenti iscritti. Nonostante la sua costituzione recente, l'Università ha già prodotto ben oltre 60.000 laureati, mentre sono oltre 100.000 gli iscritti registrati nell'arco della sua storia.

Elemento caratterizzante dell’Università della Calabria è la sua strutturazione in Campus, tipica del mondo anglosassone. Il complesso universitario si estende su una superficie complessiva pari ad oltre 350.000 mq, all’interno di un’area avente estensione pari a circa 200 ettari.

Ma qual è il futuro dell’università della Calabria? È vero che è tra le prime per gli studi e le ricerche sull’intelligenza artificiale? È vero che qui siamo molto avanti per quello che riguarda il futuro dei giovani, dei laureati, della Calabria? E soprattutto: sopravviverà l’Unical allo tsunami Covid, considerato che la sua struttura in campus, richiede la presenza fisica praticamente 24 ore al giorno degli universitari e dei professori?