C’è un filo invisibile che lega la Calabria all’Inghilterra, un’affinità antica, probabile retaggio dell’inarrestabile espansione romana nel Mediterraneo. Stiamo parlando di quello che gli anglosassoni chiamano “cheese rolling”, traducibile in italiano con un letterale “formaggio rotolante”. E in calabrese con un secco “ruaju”.

 

Sì, perché il gioco, consistente nel lanciare una forma di formaggio circolare lungo un pendio, ha dei punti in comune ma anche qualche differenza tra le due versioni: i britannici sono soliti inseguire il latticino in fuga, rischiando la noce del collo nel correre giù per la collina di Cooper, il luogo in cui si svolge tradizionalmente la gara (la forma può raggiungere anche picchi di 110 km orari!). Cadute e ruzzoloni la fanno da padrona, per il divertimento degli spettatori e la gioia degli ortopedici.

 

 

La variante calabra, che diletta gli abitanti di Dasà, nel Vibonese, è invece un più tranquillo lancio senza inseguimento, qualcosa che si avvicina alle bocce, e di cui LaC Storie, la rubrica curata da Saverio Caracciolo, si è occupata in passato.

Nei video allegati trovate entrambe le versioni: la temerarietà degli inglesi da una parte, e la tipica pacatezza calabrese dall’altra.