L'evento si è tenuto nella Chiesa abbaziale florense. Hanno portato i saluti il "custode" don Battista Cimino e la dirigente scolastica Angela Audia
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«Gioacchino da Fiore e Dante Alighieri, simbolismo profetico e fascino della poesia» è stato il filo conduttore dell'iniziativa realizzata nell'ambito delle celebrazioni della giornata nazionale dedicata a Dante. In occasione del Dantedì, venerdì 25 marzo, alle ore 9:00, nella Chiesa abbaziale florense si è tenuto un evento culturale promosso dal Centro internazionale di studi gioachimiti e dai Licei di San Giovanni in Fiore.
Hanno portato i saluti il «custode» dell'Abbazia florense don Battista Cimino e la dirigente scolastica Angela Audia. Don Battista si è soffermato sulla spiritualità e sulla profonda dimensione profetica del messaggio dell'abate florense; la dirigente Audia ha evidenziato il profondo rapporto fra la Divina Commedia e molte delle tavole del Liber Figurarum di Gioacchino da Fiore. L'arch. Giovanni Belcastro ha illustrato i lavori svolti dagli studenti del Liceo Classico e del Liceo Artistico ed ha evidenziato il ruolo che da oltre quarant'anni il Centro svolge nell'opera di diffusione del pensiero dell'abate florense. La prof.ssa Maria Gabriella Militerno ha svolto una relazione sulla concezione simbolica del numero tre e dei suoi multipli che Dante mutua da Gioacchino.
E, come Dante ha narrato nella Divina Commedia, in Tre cantiche, il suo immaginario viaggio compiuto attraverso i Tre regni dell'oltretomba, avvalendosi del messaggio e del pensiero del «calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato», la relatrice ha evidenziato come il richiamo, da parte di Dante, a Gioacchino sia una costante che ritorna con il riferimento al numero Tre, presente nella struttura e nel contenuto, che raggiunge la sintesi nella rappresentazione della Santissima Trinità nel 33° canto del Paradiso attraverso i Tre cerchi di diverso colore, ma di uguali dimensioni «parvermi tre giri di tre colori e d’una contenenza».
Il prof Giuseppe Barberio nel suo intervento sul tema "Gioacchino da Fiore, Dante e la filosofia" ha indicato i motivi che giustificano la presenza dei due nell'ambito della riflessione filosofica: Gioacchino teso alla ricerca del significato del rapporto tra divino e umano e del senso della storia, attraverso l'originale metodo del Pensare per figure e Dante per la sua somma capacità di tradurre in poesia l'insieme dei saperi acquisiti e il senso delle vicende a lui contemporanee. Barberio si è poi soffermato sulla conoscenza che Dante aveva del pensiero gioachimita e sulla influenza di Gioacchino sul pensiero occidentale.
È toccato poi alle studentesse e agli studenti occupare la scena centrale della manifestazione. I ragazzi e le ragazze del Liceo Classico hanno recitato il Canto II dell'Inferno, il canto V del Purgatorio ed il canto XXXIII del Paradiso mentre i giovani del Liceo Artistico, con meravigliosi costumi d'epoca, rappresentavano i personaggi protagonisti dei Canti declamati dai loro coetanei (Dante, Virgilio, Beatrice, Santa Lucia, la Vergine Maria, Jacopo del Cassero, Bonconte da Montefeltro, Pia dei Tolomei, San Bernardo).
Nelle conclusioni il presidente del Centro internazionale di studi gioachimiti, Giuseppe Riccardo Succurro, si è soffermato su un concetto caro a Marjorie Reeves, la più grande studiosa gioachimita: il debito culturale di Dante verso Gioacchino da Fiore. Succurro ha evidenziato, inoltre, l'opera di divulgazione effettuata nelle scuole dal Centro, definita dal prof. Fonseca "educazione gioachimita". L'evento è stato moderato con maestria dal Vicepresidente del Centro, Saverio Basile.Dopo la consegna degli attestati ai partecipanti ed un omaggio dell'orafo Pertichini al Presidente del Centro, gli studenti hanno concluso la manifestazione cantando "Imagine" ai piedi dell'altare ligneo settecentesco contenente la statua del Patrono della città.