Stolit e mbuzatit

L’abito di San Giorgio Albanese premiato a San Giovanni in Fiore: potrebbe essere il più antico dell’Arberia

VIDEO | Originale del 1850, ha sfilato per le vie del paese silano, dove ha ottenuto il riconoscimento per la categoria tradizione e storicità nell’ambito della seconda edizione del festival dedicato ai costumi calabresi

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di Kristal Berlingieri
7 luglio 2024
21:00

L'abito tradizionale di San Giorgio Albanese è molto più di un semplice indumento, è un simbolo di identità, storia e cultura. Ogni dettaglio, ogni ricamo racconta una storia e indossarlo significa portare avanti una tradizione secolare che continua a vivere nel cuore delle comunità arbëreshe. Conservare e indossare l'abito tradizionale è un modo per educare le giovani generazioni sull'importanza delle proprie origini e per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità.

Originale del 1850, potrebbe essere il più antico dell’Arberia e ha sfilato per le vie del borgo di San Giovanni in Fiore, dove è stato premiato per la categoria tradizione e storicità nell’ambito della seconda edizione del Festival del costume tradizionale calabrese. L’abito di Mbuzati è stato premiato insieme a quello del Comune di Cerzeto, che ha conquistato il titolo per la categoria “Valore identitario” ed a quello di Caraffa, che si è imposto nella categoria “Talentosità creativa”.


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Non è stato l’unico abito in passerella bensì è stato accompagnato da altri cinque costumi tradizionali diversi per colore ed utilizzo a seconda dell’occasione, indossati da cinque ragazze del comune di San Giorgio Albanese. Gonnellone color magenta, camicetta bianca, corpetto merlettato, rifinito con pizzi, spigolature e orli dorati, completato dalla fodera celeste, ornato da ori arbëresh. Ciò che distingue l’abito tradizionale di San Giorgio albanese dagli altri costumi arbëreshë è la “pandera” un originale cinturino. «Ci vuole tempo e passione. La soddisfazione è che c’è molta partecipazione nell’indossarli. Le ragazze ma anche le bambine più piccole si mettono a disposizione, al contrario di come si pensi c’è interesse nelle nuove generazioni», afferma Annamaria Frontera.

Nonostante le difficoltà, la complessità, il tempo e i costi, la creazione di questi abiti continua ad essere una pratica vitale per mantenere vive le tradizioni delle comunità arbëreshë, rappresentando un legame tangibile con il passato e una celebrazione della ricchezza culturale di queste comunità.

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